(Teleborsa) – Salgono oltre attee i prezzi al consumo in Australia. Nel mese di maggio, il dato relativo all’inflazione (CPI) è cresciuto al ritmo annuo del 4%, al di sopra della crescita del 3,6% registrata ad aprile.
La componente core dell’indicatore, che esclude le componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari ed energetici, è avanzata del 4%, oltre il +3,8% atteso dagli analisti, alimentando così i timori tra gli addetti ai lavori di un ritorno alla politica monetaria restrittiva da parte della Reserve Bank of Australia (RBA).
Nell’ultimo meeting, la RBA ha mantenuto i tassi al 4,35%, il massimo degli ultimi 12 anni, come previsto, ma ha avvertito che ci sono ancora motivi per essere vigili contro i rischi di inflazione.
“L’inflazione si sta attenuando, ma più lentamente del previsto e rimane elevata”, aveva spiegato il board della banca centrale. “Il Consiglio prevede che passerà ancora del tempo prima che l’inflazione raggiunga in modo sostenibile l’intervallo di obiettivo. Sebbene i dati recenti siano contrastanti, hanno rafforzato la necessità di rimanere vigili rispetto ai rischi di inflazione. Il percorso dei tassi di interesse che meglio garantirà che l’inflazione ritorni al livello target in un arco di tempo ragionevole rimane incerto e il Consiglio non esclude nulla in entrata o in uscita”.