(Teleborsa) – Frodi al PNRR, evasione fiscale e impatto del Superbonus sulle casse dello Stato. Sono alcuni dei temi emersi questa mattina durante il Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023. L’udienza è stata presieduta dal Presidente della Corte dei conti, Guido Carlino. I Presidenti di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo, Enrico Flaccadoro e Carlo Chiappinelli, ha invece presentato la loro Relazione in udienza, mentre la requisitoria sarà del Procuratore generale, Pio Silvestri.
“Nella valutazione della gestione dei fondi dell’Unione europea, una rilevante chiave di lettura è offerta dall’andamento delle irregolarità e delle frodi, per le quali il leggero decremento generale degli importi segnalati (da euro 23,5 milioni del 2022 a euro 22,7 milioni nel 2023) non incide sulla dimensione elevata delle violazioni riscontrate nel nostro Paese rispetto ai livelli delle altre nazioni”, ha sottolineato proprio il procuratore generale presso la Corte dei Conti, Pio Silvestri. Inoltre “riguardo alle risorse erogate a valere sul fondo Next Generation Eu, su 206 indagini, ben 179 hanno riguardato l’Italia, mostrando come nel nostro Paese si sia determinata una rapida propensione all’utilizzo illecito di tali erogazioni, con una dimensione del fenomeno significativamente superiore a quanto avvenuto in altri Stati”.
“Questi dati – ha aggiunto Silvestri – sono anche confermati dalle denunce di danno erariale a carico delle risorse europee, pervenute nel 2023, alla Procura generale dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri”. “Per la tutela degli interessi nazionali ed eurounitari, ritengo importante centrare l’attenzione alla digitalizzazione di tutti gli aspetti procedurali ed operativi, per consentire una conoscenza estesa e uno scambio di informazioni tra tutti gli attori coinvolti – ha quindi suggerito –. In questo senso anche nel 2023, sono proseguite le collaborazioni per facilitare, tra i sistemi informatici coinvolti, il flusso di dati dai beneficiari delle sovvenzioni dell’UE e dai contraenti, anche se permangono difficoltà legate ai requisiti giuridici e agli assetti tecnici diversi in uso tra i vari soggetti”. L’Italia – ha aggiunto “non perda l’occasione, portata dalle risorse che ci sono state messe a disposizione dal piano Next Generation Eu, per rinnovare l’apparato amministrativo adeguandolo al mutevole decorso dei tempi e alle sfide sempre più impegnative che si frappongono dinanzi a tutti i sistemi democratici”.
Capitolo Superbonus. Negli ultimi anni le diverse agevolazioni all’edilizia in Italia “hanno effettivamente contribuito al rilancio economico e al miglioramento dello stato degli edifici, ma non sono mancate le truffe, le indebite percezioni e, in particolare, per il cosidetto ‘Superbonus’, che sconta agevolazioni fino al 110% ricadute assai negative sul bilancio dello Stato“, ha affermato il procuratore generale presso la Corte dei Conti. “Progressivamente la misura, originariamente prevista per gli interventi realizzati fino al 31 dicembre 2021, è stata estesa con effetti vieppiù incontrollati sul bilancio dello Stato – ha sottolineato –. Solo di recente sono state introdotte misure più stringenti per mitigare gli effetti negativi sulle finanze pubbliche, pur con la necessità di contemperare le aspettative di quanti si sono venuti a trovare in situazioni giuridiche governate da norme diverse, non avendo neppure completato i lavori iniziati”. “Non è un caso che, tra le motivazioni della procedura di infrazione” per eccesso di deficit, appena aperta dalla Commissione Ue sull’Italia “un peso rilevante lo abbia avuto proprio lo sbilancio degli oneri connessi al Superbonus”, ha fatto notare Silvestri.
Capitolo evasione fiscale. Il presidente di coordinamento delle Sezioni Riunite della Corte dei Conti, Enrico Flaccadoro, nella sua relazione in occasione dell’udienza sul Giudizio di Parificazione del Rendiconto generale dello Stato per l’esercizio finanziario 2023 ha poi evidenziato che nonostante i risultati positivi conseguiti dall’Italia in termini di aumento delle entrate fiscali lo scorso anno, resta “consistente il numero dei contribuenti che non versano quote rilevanti delle imposte dovute e dichiarate: a fronte degli importi richiesti a seguito di comunicazioni di irregolarità, solo poco più del 20 per cento viene corrisposto (la restante parte è iscritta a ruolo)”. E su questo l’incidenza dell’Iva è “elevata: costituisce circa il 60 per cento del non versato”.
“Lo stesso accade per i controlli documentali: delle somme dovute sono versate in media meno del 30 per cento. Un fenomeno – ha proseguito – che risulta ancora più grave quando accompagna misure come le rottamazioni delle cartelle esattoriali con consistenti vantaggi per i singoli contribuenti: è il caso della rottamazione quater che, pur presentando un risultato superiore alle attese, a fronte di 6,8 miliardi riscossi, registra omessi versamenti di rate per 5,4 miliardi”.
Nella sua introduzione il presidente della Corte dei Conti, Guido Carlino, aveva auspicato che a livello europeo aumenti, nei prossimi anni, “la consapevolezza che la governance economica dell’Unione europea dovrà contribuire ad affrontare, con comunanza di visione, difficili sfide connesse alle crisi geopolitiche e ambientali in atto e alle relative implicazioni”. “È probabile che il nuovo corso della governance richiederà una fase di transizione, in cui viene a inserirsi anche l’articolato percorso di riforma dell’ordinamento contabile. In tale complesso ambito, la Corte dei Conti conferma la piena disponibilità a offrire nelle diverse sedi il massimo impegno professionale e le proprie competenze tecniche – ha aggiunto – per contribuire alla definizione di così rilevanti obiettivi”.