(Teleborsa) – Lo stato di salute delle banche italiane è “al massimo dell’ultimo decennio” e, nonostante sia attesa una certa pressione su profittabilità e qualità degli asset dal secondo semestre dell’anno, il peggioramento delle condizioni sarà assolutamente “gestibile” grazie al miglioramento delle performance e della resilienza degli istituti di credito negli ultimi anni. È quanto ha affermato Paolo Comensoli, Director, Western European Banks presso Fitch Ratings durante un webinar dell’agenzia di rating sul settore bancario italiano.
È probabile che il margine di interesse netto delle banche italiane raggiunga il picco nel primo semestre 2024 ma, in media, si manterrà vicino ai livelli del 2023 nel 2024, ha spiegato Gianluca Romeo, Director, Western European Banks presso Fitch Ratings. I principali fattori che determinano un graduale declino graduale sono un allentamento della politica monetaria, una crescita contenuta dei prestiti e un costo medio del finanziamento più elevato.
L’utile operativo rimarrà comunque ben al di sopra della media di lungo periodo, con il margine di interesse che resta il principale motore della redditività, ma anche per il fatto che le entrate derivanti dalle commissioni riprenderanno nel 2024 man mano che i clienti trasferiranno i risparmi in off-balance-sheet asset e prodotti di wealth management.
Valeria Pasto, Director, Western European Banks presso Fitch Ratings, ha spiegato che è atteso un limitato peggioramento della qualità degli asset nel 2024-2025, con le banche italiane che hanno capitale adeguato e ampie riserve rispetto al requisito CET1 (mediana a 620 pb).
I coefficienti CET1 ben al di sopra degli obiettivi di medio termine lasciano quindi spazio a una distribuzione aggiuntiva di capitale o a un utilizzo a favore della crescita, ha sostenuto l’esperta, evidenziando anche che profili di funding equilibrati e basati in gran parte su depositi granulari retail e commerciali e su un accesso adeguato ai finanziamenti wholesale.
Secondo Rafael Quina, Senior Director, Head of French & Italian Banks presso Fitch Ratings, “c’è potenziale per M&A e consolidamento nel settore bancario italiano, ma occorre considerare che ci sono pro e contro nelle operazioni in questo momento. Se i tassi restano alti, questo è un ambiente favorevole per le banche, che hanno cost ratio migliorati e bilanci ripuliti, quindi c’è meno pressione nel breve termine, ma certamente il consolidamento può rendere il sistema più resiliente“. L’esperto vede possibili sia deal in cui i leader potrebbero essere interessati a incrementare le loro posizioni acquistando concorrenti più piccoli, sia operazioni tra banche secondarie e più piccole.