(Teleborsa) – La Corte Suprema americana ha concesso una parziale immunità a Donald Trump nel processo per l’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021. L’immunità riguarda solo gli atti ufficiali, cioè le azioni prese dall’ex presidente nei suoi poteri costituzionali mentre non avrà diritto a immunità per le azioni prese nella sua sfera privata. La sentenza è arrivata con una maggioranza di 6 giudici contro 3. È la prima volta dal XVIII secolo che la Corte Suprema consente agli ex presidenti di essere protetti da accuse penali. “Nessuno è al di sopra della legge, neanche il presidente degli Stati Uniti”, ha commentato il presidente Biden, sottolineando che si tratta di “un pericoloso precedente”.
Il processo andrà comunque avanti ma subirà dei rallentamenti, proprio perché andranno distinti gli atti ufficiali da quelli atti privati. “Grande vittoria per la nostra Costituzione e la democrazia. Orgoglioso di essere americano!”, ha commentato Trump sul suo social media Truth.
È arrivata la reazione anche delle tre magistrate “liberal” – Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Ketanji Brown Jackson – che hanno criticato la sentenza perché mette il presidente al riparo dalla legge, come un sovrano assoluto. “Il Presidente degli Stati Uniti è la persona più potente del Paese e forse del mondo. Quando utilizza i suoi poteri ufficiali sarà da ora in poi immune da ogni procedimento penale – ha scritto Sotomayor –. Ordina ai Navy Seals di assassinare un rivale politico? Immune. Organizza un colpo di stato militare per mantenere il potere? Immune. Accetta una tangente in cambio della grazia? Immune. Permettiamo che il Presidente violi la legge, permettiamo che sfrutti le possibilità del suo ufficio per guadagno personale, permettiamo che utilizzi i suoi pubblici poteri per fini malvagi.
“Se sapesse che potrebbe affrontare la punizione per aver infranto la legge, non sarebbe così spavaldo e senza timore come noi vorremmo che fosse – ha aggiunto –. Questo è il il messaggio della maggioranza oggi. Anche se questi scenari da incubo non si realizzeranno mai, e prego che non si realizzeranno mai, il danno è stato fatto. Il rapporto tra il Presidente e le persone che serve è cambiato irrevocabilmente. In ogni uso del potere ufficiale, il presidente ora è un re al di sopra della legge”.