(Teleborsa) – L’attenzione dei mercati rimane concentrata sul mix crescita-inflazione, da cui emergono segnali favorevoli a livello globale. Questo contesto si traduce in previsioni positive per tutte le asset class: azioni, reddito fisso e mercati dei crediti. È questo l’outlook per la seconda metà del 2024 di Eurizon, la società attiva nell’asset management del Gruppo Intesa Sanpaolo, presentato a Madrid durante un incontro con la stampa.
L’asset manager sostiene che le banche centrali si trovano ora in una posizione “confortevole”, poiché la crescita economica ha finora resistito all’inasprimento della politica monetaria, non hanno fretta di allentare la politica monetaria, ma la strada per i tassi a breve termine è in discesa sia nell’Eurozona che negli Stati Uniti.
Il 2024 è il quinto anno del ciclo economico post-covid, il primo con un mix inflazione/crescita finalmente stabilizzato. Questo contesto è positivo per tutti i principali mercati, che hanno ancora spazio per andare avanti anche se hanno già scontato molte buone notizie.
“All’interno dell’universo obbligazionario – ha dichiarato Andrea Conti, Head of Macro Research di Eurizon – i rendimenti a scadenza offerti dai titoli di Stato sono superiori all’inflazione su tutte le scadenze. In particolare, le scadenze medio-brevi offrono un’elevata remunerazione reale, mentre le obbligazioni più lunghe rappresentano un’interessante polizza assicurativa contro il rischio di un inatteso rallentamento dell’economia”.
“Gli asset rischiosi e in particolare le azioni – ha aggiunto Conti – sono saliti molto, ma il bull market potrebbe continuare. Le valutazioni non sono così tight in generale e la crescita degli utili è un solido supporto per i mercati se, come crediamo, il ciclo economico globale continuerà almeno fino al 2025 e 2026″.
Durante l’incontro Stephen Li Jen, CEO di Eurizon SLJ Capital, si è soffermato sul contesto di disinflazione globale senza recessione, che dovrebbe costituire uno scenario favorevole anche per i mercati emergenti, compresa la Cina. Il manager ha aggiunto commenti positivi sull’India, pur senza “amare” questo mercato, e ha concluso ricordando che l’evoluzione economica cinese non è paragonabile a quella del Giappone, raccomandando di non escludere mai di investire nel gigante asiatico.