(Teleborsa) – Continuando un trend recente, la scorsa settimana le small cap e i settori ciclici statunitensi hanno sovraperformato rispetto agli indici large cap e alle azioni non cicliche. Il Russell 2000 ha registrato un rendimento del +3,5% (in USD), in netto contrasto con il -2,1% del Nasdaq. Con la stagione degli utili del secondo trimestre in pieno svolgimento, i risultati poco brillanti di due delle “Magnifiche 7” hanno pesato sull’S&P 500, con l’indice che ha perso lo 0,9% (in USD) nel corso dell’ultima settimana. È quanto rileva César Pérez Ruiz, head of Investments & CIO di Pictet Wealth Management, nella sua view settimanale sulle principali tematiche globali e sull’andamento dei mercati finanziari dal titolo “R di rotazione”
La volatilità azionaria è rimasta molto più elevata rispetto a due mesi fa. I tagli dei tassi d’interesse a sorpresa in Cina – prosegue Pérez Ruiz – hanno evidenziato i persistenti problemi economici del paese e non sono riusciti ad impedire un calo del 2,3% (in USD) dell’MSCI China nella settimana. Il TOPIX giapponese ha perso ben il 5,6% (in yen), in parte a causa del rimbalzo dello yen per la fine delle strategie di carry trade finanziate in valuta locale. Con un possibile rialzo dei tassi d’interessse da parte della Bank of Japan questa settimana, lo yen si è apprezzato del 2,5% nei confronti dell’USD. L’aumento delle scommesse sui tagli dei tassi da parte della Fed si è tradotto in un’inversione della curva dei rendimenti degli US Treasury. È difficile che la Fed abbassi i tassi questa settimana, ma c’è una probabilità del 50% di un taglio da parte della Bank of England.
Nella settimana di apertura delle Olimpiadi, i dati hanno mostrato l’eccellente performance dell’economia statunitense nel secondo trimestre. Questa settimana – sottolinea Pérez Ruiz – prevediamo che la Fed stabilisca le premesse per il suo primo taglio a settembre, con la crescita del PIL che nel secondo semestre dovrebbe scendere al di sotto della media tendenziale. L’attacco missilistico dal Libano su territori occupati da Israele ci ha ricordato quanto i rischi geopolitici si stiano aggravando. Il sabotaggio ferroviario in Francia e il caos tecnologico provocato da un singolo aggiornamento software hanno aggravato il quadro del rischio. Ci piace l’oro come protezione contro il rischio geopolitico. Nei mercati, i deboli risultati dei settori del lusso, dell’auto e delle linee aeree rafforzano il nostro invito a spostare l’attenzione dai consumatori ai produttori. Il piano di una casa automobilistica giapponese di riacquistare azioni proprie per USD 5,2 miliardi per sciogliere le partecipazioni incrociate coincide con il nostro approccio al tema dei buyback in Giappone. Anche per questo, siamo sovrappesati sulle azioni giapponesi. Più in generale, perché la rotazione verso le small cap continui, serviranno revisioni al rialzo degli utili, tassi più bassi e una crescita adeguata.