(Teleborsa) – L’inflazione torna a rialzare la testa a luglio, con i prezzi che segnano un aumento su base annua del +1,3% dal +0,8% di giugno. L’Istat ha spiegato che tale accelerazione è dovuta principalmente alla crescita tendenziale dei prezzi dei beni energetici regolamentati (dal +3,5% al +11,3%). “I dati di oggi confermano che gli effetti base, principalmente legati ai beni energetici, si dimostrano ancora il principale motore della dinamica dell’inflazione complessiva italiana. Nei prossimi mesi, il temporaneo gap negativo dell’inflazione italiana rispetto ai principali paesi dell’area dell’euro sembra destinato a svanire”, ha commentato Paolo Pizzoli, Senior Economist di ING.
“Ci aspettiamo che l’inflazione complessiva torni al 2% nel quarto trimestre del 2024. Per il momento, manteniamo la nostra previsione di un’inflazione media dell’1,2% nel 2024, con un leggero rischio di rialzo se le pressioni salariali dovessero rivelarsi più forti del previsto nei prossimi mesi”, ha aggiunto l’economista.
L’Ufficio Studi di Confcommercio ha sottolineato che “la risalita dell’inflazione di luglio (+0,5% congiunturale) fa segnare la variazione mensile più elevata da novembre 2022. È un dato inatteso (nostra stima +0,2%) che, tuttavia, sembra riflettere più fattori occasionali che l’inizio di una fase più espansiva dei prezzi”. Per Confesercenti invece “il dato odierno diffuso da Istat sui prezzi di luglio, in crescita di 5 decimali, conferma la necessità di monitorare con attenzione la dinamica dei prezzi degli energetici, vista la forte sensibilità e dipendenza della nostra economia dai mercati esterni”.
Secondo le stime dell’O.N.F. – Osservatorio Nazionale Federconsumatori, con l’inflazione a questi livelli, le ricadute per una famiglia media ammontano a +409,50 euro annui. “Aggravi che incideranno sul potere di acquisto delle famiglie, specialmente quelle a basso reddito, determinando pesanti ripercussioni sulle loro scelte di consumo e, in questa fase, sull’andamento del settore turistico. Anche in questo settore, ma in maniera più preoccupante in altri, come i consumi alimentari e energetici, crescono disparità e disuguaglianze. Secondo le nostre rilevazioni, infatti, sono ancora molti i sacrifici e le rinunce che le famiglie sono costrette a compiere”, ha fatto notare Federconsumatori.
“I dati Istat confermano la stangata estiva che si sta abbattendo sulle tasche degli italiani – afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – Analizzando le varie voci del paniere emerge infatti come i prezzi dei pacchetti vacanza nazionali siano aumentati addirittura del +29,9% su base annua, le tariffe dei treni del +8,3%, i pullman del +3,1%. Per mangiare al ristorante o al bar si spende il 3,4% in più, mentre villaggi vacanza a campeggi sono rincarati del +8%, gli alberghi del +4,2%, altre strutture ricettive (b&b, case vacanza, ecc.)”. +7,2%”.
“Estate rovente per gli italiani. Riprende a salire l’inflazione, dopo una finta quiete che durava da aprile, quando si era fermata a +0,8%”, ha sottolineato anche Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Ferie incandescenti sul fronte dei prezzi. Prosegue, infatti, la stangata vacanze. Il record di aumento per le divisioni di spesa spetta, infatti, ancora una volta ai Servizi ricettivi e di ristorazione che rincarano del 4,3% su base annua. Significa che una coppia con due figli spenderà 106 euro in più su base annua per fronteggiare i rincari di alberghi e ristoranti, una coppia con 1 figlio pagherà 95 euro in più. Insomma, una speculazione bella e buona sulla voglia di svago degli italiani dopo un anno di lavoro”, ha aggiunto Dona.
“La fine del mercato tutelato dell’energia scattata a luglio ha portato ad un rialzo delle tariffe sul mercato libero, con effetti diretti sul tasso di inflazione e sulle tasche di milioni di famiglie – ha fatto notare anche il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso –. La concorrenza che con la fine del regime di maggior tutela avrebbe dovuto spingere gli operatori a ribassare i prezzi finora non si è vista, e i dati Istat certificano purtroppo tutti i nostri allarmi delle ultime settimane”.