(Teleborsa) – L’aumento dell’utile netto del primo semestre a 1.159 milioni di euro, +87,3 a/a, di cui 827 milioni di euro nel secondo trimestre incluso un effetto fiscale positivo di 457 milioni di euro, “conferma la capacità della banca di generare profitti sostenibili“, con le imposte che “sono un asset, non sono un una-tantum ma una componente molto importante che fa parte del nostro stato patrimoniale”. Lo ha affermato l’amministratore delegato di Banca Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, nella call con gli analisti sui risultati della banca senese nella prima parte dell’anno.
L’utile operativo superiore a 2 miliardi nel 1° semestre (in aumento del 9,7% a/a) è stato conseguito con forte crescita sia del NII (+8,3 a/a) sia del reddito da commissioni (+9,8% a/a), trainato dalle commissioni di gestione patrimoniale in aumento del 20% a/a. I costi sono “sotto controllo”, con un +1,2% a/a, nonostante l’impatto del rinnovo del contratto di lavoro, grazie all’ottimizzazione continua dei costi non HR”, ha sottolineato l’AD.
Il costo del rischio a 52 bps è “in linea con la guidance”. Il Gross NPE ratio è al 4,6% e il net NPE ratio al 2,4%, mentre la NPE coverage è al 49,8%. Commentando il fatto che il Gross NPE Stock è aumentato a 3,7 miliardi di euro dai 3,6 miliardi di euro precedenti, Lovaglio ha sottolineato che “solo 1 miliardo che è unsecured, e il livello di copertura è al 70%. Possiamo vendere quando vogliamo degli NPL, ma considerando la composizione del portafoglio vogliamo trovare delle soluzioni, specialmente per i mutui, quindi abbiamo una chiara timetable in cui ci aspettiamo che part del portafoglio vada in bonis e non vogliamo distruggere valore”.
“Abbiamo aumentato la guidance sul pay-out ratio al 75% dal 50%, il che significa che avremo un dividendo in contanti di oltre 950 milioni di euro nel bilancio 2024 – ha detto il numero uno di MPS – E ipotizzando a scopo illustrativo dividendi in contanti in linea con il 2024, avremo un rapporto CET1 superiore al 18% nel periodo 2025-28″. Tutto ciò “non riflette ancora il beneficio a livello CET1 delle perdite fiscali riportate a nuovo DTA “off balance sheet” e “on balance sheet” (circa 2,4 miliardi di euro alla fine del piano aziendale), da acquisire completamente progressivamente dopo il 2028″.
Inoltre, la banca ha “una significativa opzionalità strategica per perseguire alternative che accrescono il valore, alla luce del capitale in eccesso previsto di oltre 2 miliardi di euro nel periodo 2025-28 (dopo le distribuzioni di dividendi in contanti ipotizzate a titolo illustrativo) rispetto al target di CET1 ratio del 14%”.