(Teleborsa) – Si conferma in salute l’attività economica negli Stati Uniti nel mese di agosto, anche se rispecchia una significativa crescita del settore servizi e una difficoltà nel settore manifatturiero.
La stima flash sull’indice PMI manifatturiero elaborato da S&P Global indica infatti un livello di 48 punti, indebolendosi sotto la soglia critica dei 50 punti oltre la quale scatta l’espansione. Il dato si confronta con il 49,6 precedente, e risulta peggiore del 49,5 atteso.
Si rafforza invece il settore dei servizi, con il relativo indice PMI che sale a 55,2 punti da 55 precedenti e risulta sopra il consensus di 54 punti. L’indice composito si attesta così a 54,1 punti dai 54,3 precedenti, sopra ai 53,2 attesi.
“Il quadro di crescita solida di agosto indica una robusta crescita del PIL superiore al 2% annualizzato nel terzo trimestre, il che dovrebbe aiutare a placare i timori di recessione a breve termine – ha commentato Chris Williamson, Chief Business Economist presso S&P Global Market Intelligence – Allo stesso modo, il calo dell’inflazione dei prezzi di vendita a un livello vicino alla media pre-pandemia segnala una “normalizzazione” dell’inflazione e rafforza la causa dei tassi di interesse più bassi”.
“Questo scenario di “atterraggio morbido” sembra meno convincente, tuttavia, se si gratta sotto la superficie dei numeri principali – ha aggiunto – La crescita è diventata sempre più dipendente dal settore dei servizi poiché la produzione manifatturiera, che spesso guida il ciclo economico, è caduta in declino. Il rapporto ordini-inventario lungimirante del settore manifatturiero è sceso a uno dei livelli più bassi dalla crisi finanziaria globale”.