(Teleborsa) – “La flessione della crescita salariale nel Q2 spiana la strada per un taglio a settembre“. Lo afferma Nadia Gharbi, Senior Economist di Pictet Wealth Management, dopo la pubblicazione dei dati odierni da parte della Banca centrale europea (BCE).
La crescita dei salari negoziati nell’area dell’euro è scesa al 3,6% su base annua nel 2° trimestre, rispetto al 4,7% registrato nel 1° trimestre 2024, con la Germania che è stata la principale responsabile di questo rallentamento. “Non è da escludere una potenziale riaccelerazione nella seconda metà dell’anno, considerando le numerose richieste dei sindacati tedeschi, ma a nostro avviso il 1° trimestre potrebbe aver toccato il picco massimo”, afferma l’economista.
“Nel complesso, la crescita dei salari rimane elevata, ma il processo di disinflazione non è per ora in discussione – continua – Nel breve termine, l’aumento della produttività e il calo dei profitti unitari contribuiranno a smorzare l’impatto del rialzo del costo del lavoro unitario sui prezzi a livello nazionale. Nel 2025, il calo della crescita dei salari sarà il principale fattore per un’ulteriore moderazione dei prezzi domestici”.
“Finché la teoria “salari, produttività e profitti” sarà sostenibile, la BCE potrebbe dare meno peso a dati specifici, soprattutto perché potremmo assistere ad una nuova accelerazione della crescita dei salari negoziati – ha detto l’esperta di Pictet WM – Pertanto, continuiamo a prevedere che la BCE ridurrà nuovamente il tasso di policy di 25 punti base sia a settembre che a dicembre, portando il tasso di deposito al 3,25%”.