(Teleborsa) – Secondo Mario Draghi la situazione in Europa “è davvero preoccupante”. “La crescita ha rallentato per un lungo periodo e ora il quadro del commercio globale è cambiato, sta rallentando. Vogliamo preservare il nostro modello sociale ma gli investimenti necessari sono massicci”, ha affermato Draghi, durante la conferenza stampa di presentazione del rapporto sulla competitività dell’Ue presentato oggi a Bruxelles assieme alla Commissione europea, rappresentata dalla presidente Ursula von der Leyen.
L’innovazione e la necessità di colmare il divario che l’Europa accusa su questo versante con Stati Uniti e Cina rappresentano il primo e più importante capitolo delle tre aree di intervento, individuate dal rapporto curato dall’ex presidente del Consiglio e della BCE per rilanciare crescita economica e produttività nell’Unione europea. Draghi ha rilevato che nel 2021 le imprese europee tecnologiche hanno complessivamente speso su ricerca e sviluppo 270 miliardi di euro in meno delle loro rivali statunitensi. Un nodo chiave è poi rappresentato dal fatto che molte imprese europee spesso preferiscono reperire capitali negli Stati Uniti, piuttosto che in Europa.
Draghi ha poi evidenziato la necessità per l’Unione europea di un titolo di debito pubblico comune. “Serve un asset sicuro comune? La risposta è sì. Sapete tutti come la penso: è uno strumento funzionale per raggiungere i nostri obiettivi”, ha spiegato. Su questo “serve una valutazione comune su quali siano i pericoli e le ricadute. E questo è un ambito in cui i Paesi membri devono mettersi d’accordo”, ha aggiunto.
Il destino che l’Europa si trova di fronte nel caso in cui non intervenga adeguatamente è quello di “una lenta agonia“, ha quindi sottolineato Draghi. Draghi ha fatto l’esempio del reddito reale disponibile delle famiglie, che negli ultimi 15-20 anni negli Usa è cresciuto due volte rispetto all’Europa. “Potrei andare avanti su diverse metriche. Sarà una lenta agonia, saremo una società che con l’invecchiamento fondamentalmente si restringe. Ma l’impressione di una morte immediata è nascosta dal fatto che questa torta che si restringe – ha spiegato – si divide tra sempre meno persone”.
La presidente della Commissione Ue ha sintetizzato i punti su cui lavorerà l’Ue dovrà lavorare per essere competitiva. “Dobbiamo padroneggiare la transizione pulita e digitale”, ha dichiarato. “Dobbiamo sostenere il nostro settore per passare attraverso la decarbonizzazione attraverso l’innovazione e trasformarlo in un vantaggio competitivo. Questo è il motivo per cui dobbiamo agire su tutte le principali leve che sono a nostra disposizione: ridurre i prezzi dell’energia, mobilitare gli investimenti pubblici e privati, migliorare l’ambiente imprenditoriale e ridurre la burocrazia inutile”.
“Abbiamo bisogno di più competenze perché le tecnologie sono buone solo quanto le persone che le progettano, le producono e, naturalmente, le gestiscono – ha aggiunto –. Dobbiamo aumentare gli investimenti nelle competenze e dobbiamo portare più persone nel mercato del lavoro, dotate delle competenze necessarie per la transizione pulita e digitale”.
“Infine, non dimentichiamo che per essere competitivi, dobbiamo essere resilienti – ha concluso –. Abbiamo attraversato molteplici shock negli ultimi anni e abbiamo lavorato per costruire catene di valore industriali più robuste, soprattutto quando si tratta di sicurezza dell’approvvigionamento”.
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