(Teleborsa) – Minore crescita nei servizi e un’attenuazione nel calo dell’industria, dopo il +0,2% registrato dal Pil italiano nel secondo trimestre dell’anno, con l’export che perde quota. L’inflazione rallenta nell’Eurozona e “finalmente famiglie e imprese saranno aiutate dal taglio dei tassi, che stimola consumi e investimenti”. In risalita il prezzo del gas in Europa. Sono le indicazioni per il terzo trimestre della Congiuntura Flash diffusa dal Centro Studi di Confindustria.
Nell’Eurozona l’inflazione è scesa a +2,2% in agosto (+2,6% a luglio), vicina alla soglia Bce, anche se al netto di energia e alimentari è al +2,8%. L’Italia si conferma il paese a minor inflazione: +1,1% (core a +2,1%), contro +2,0% in Germania, +2,2% in Francia, +2,4% in Spagna. Anche negli Usa gli ultimi dati sono favorevoli: +2,9% a luglio (da +3,5% a marzo), ma core ancora alta (+3,2%). Dopo il balzo di agosto (+17,2%), a settembre il prezzo del gas in Europa si mantiene a 36 euro/mwh, da un minimo di 27 a marzo. Scende invece quello del petrolio, a 74 dollari al barile, da un massimo di 90 in aprile. Entrambi i prezzi sono più alti rispetto ai livelli del 2019. Il gas più caro alzerà i prezzi dell’elettricità per famiglie e imprese, agendo negativamente sull’inflazione. Nel secondo trimestre i servizi erano cresciuti (+0,4% il valore aggiunto), con il traino del turismo (+2,7% annuo a giugno la spesa degli stranieri). A luglio, Rtt indica un recupero del fatturato dopo il calo di giugno.
Tuttavia, in agosto, il Pmi è calato ancora e ora indica crescita più tenue (51,4 da 51,7) e recupera solo in parte la fiducia delle imprese dopo mesi di calo. La produzione, dopo due mesi in recupero, è diminuita di -0,9% a luglio, determinando un acquisito negativo anche nel terzo (-0,4%, da -0,9% nel secondo). Le prospettive sono meno deboli: Rtt segnala a luglio un rimbalzo del fatturato industriale, in agosto l’Hcob Pmi ha quasi recuperato la soglia di stabilità (49,4, da 47,4), ma la fiducia delle imprese ha perso ulteriore terreno. La spesa delle famiglie nel secondo (+0,2%) ha proseguito la lenta dinamica positiva. Il reddito reale è sostenuto dalla frenata dei prezzi, dalla moderata crescita salariale e dall’aumento dell’occupazione, la propensione al risparmio è risalita a valori storici, il costo del credito è in calo, ma la fiducia delle famiglie è diminuita in agosto dopo tre aumenti.
Ancora buona la performance del mercato del lavoro italiano: ancora su l’occupazione (a luglio +56mila unità, +260mila su gennaio) e giù la disoccupazione (-107mila le persone in cerca di occupazione; al 6,5% il tasso, il più basso da marzo 2008). Tuttavia, da inizio 2024 gli inattivi hanno smesso di diminuire e le forze lavoro di espandersi, con il rischio che la crescita occupazionale possa essere limitata nel prossimo futuro dal lato dell’offerta di lavoro.