(Teleborsa) – Le istituzioni dovrebbero “fare di più” per il mercato italiano del private equity e venture capital, in quanto “c’è un’attenzione ma è limitata, perché non si apprende bene qual è questo mercato del private capital e lo si reputa un’alternativa alla banca o alla Borsa, e non un elemento di complementarietà che in Italia è importante perché siamo un paese di PMI che necessitano di un investitore accorto e non investitore retail come accade in Borsa”. Lo ha affermato Innocenzo Cipolletta, presidente di AIFI (Associazione Italiana del Private Equity, Venture Capital e Private Debt) durante la presentazioni dei dati semestrali sul settore (in collaborazione con PwC Italia).
“Ora il governo sta lanciando un fondo di fondi con lo scopo primario della quotazione in Borsa, ma se è limitato alla quotazione delle imprese ci sembra molto riduttivo, perché finisce per concentrare l’attenzione su un segmento piccolo – ha aggiunto – È importante che abbiamo una dimensione di capitali importati e che non prenda capitali di altri investitori istituzionali, perché finirebbe per cannibalizzare il mercato”.