(Teleborsa) – Continua il dibattito all’interno del governo Meloni su un eventuale prelievo “solidale” per gli istituti di credito e quegli altri soggetti, assicurazioni e imprese energetiche, che negli ultimi anni hanno ottenuto profitti molto alti, a causa delle crisi per il Covid e la guerra Russa-Ucraina.
Una misura che vede tutt’altro che concordi i partiti della maggioranza, sulla questione della tassazione sugli extraprofitti delle banche, a caccia di risorse utili a finanziare finanziare la legge di bilancio 2025.
Fratelli d’Italia pensa ad un “contributo di solidarietà” una tantum, ma “senza intenti punitivi verso alcuno, richiamando tutti ad un autentico spirito di solidarietà a sostegno del Sistema Paese e solo nel caso in cui lo si ritenesse necessario”, chiosa il capogruppo di FdI alla Camera, Tommaso Foti.
“Valuteremo con serenità se anche dal sistema delle banche potrà arrivare un contributo per far crescere ulteriormente l’economia italiana”, rilancia Marco Osnato, presidente della Commissione Finanze della Camera e responsabile economico di Fratelli d’Italia.
E anche se Foti avverte: “fatica inutile se qualcuno dell’opposizione spera che si apra una qualche spaccatura nel centrodestra in vista della stesura della legge di Bilancio”, il Pomo della discordia tra i partiti della maggioranza di centrodestra, si conferma proprio la controversa tassa sugli extraprofitti delle banche.
“Siamo contrari a qualsiasi tassa sugli extraprofitti. Si danneggerebbero le banche di prossimità e si creerebbe incertezza sui mercati a danno dell’Italia”, afferma il leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che però aggiunge, “si può aprire un tavolo di confronto con le banche per trovare la soluzione migliore per aiutare i conti pubblici del nostro Paese, credo che loro siano disponibili ad un confronto, ma un imposizione dall’alto sarebbe un grave errore”.