(Teleborsa) – Standard Ethics ha pubblicato i Corporate Standard Ethics Rating (Corporate SER) aggiornati delle 20 maggiori società europee quotate del settore moda e lusso, evidenziando significativi margini di miglioramento per il comparto, che mostra una maggiore attenzione alle questioni ambientali rispetto a quelle sociali e di governance.
In data odierna, gli analisti hanno confermato il Corporate SER “E” di Ermenegildo Zegna evidenziando le pubblicazioni di nuove policy ESG e le possibilità di miglioramento sull’impianto di corporate governance. Fattori comuni anche a Brunello Cucinelli, che a maggio 2024 ha ricevuto un Outlook “Negativo”.
Allo stato attuale, il 50% delle società del campione ha un Sustainable Grade che testimonia un approccio olistico alla materia Sostenibilità. Soltanto il 5% (1 società su 20) ha un Not Sustainable Grade.
Il settore si conferma sensibile alla sfera ambientale (E), con crescente attenzione alla circolarità e un’elevata concentrazione degli sforzi sulla sostenibilità e conformità dei singoli prodotti. L’aderenza delle politiche ambientali di Sostenibilità alle indicazioni di Onu, Ocse e Ue è apprezzata. La catena di fornitura, tuttavia, rimane talvolta oggetto di criticità e lacune anche in relazione ai temi sociali (S) come diritti umani, sicurezza e condizioni di lavoro. Sebbene sia questa la prima grande sfida del settore manifatturiero europeo, permane nell’ambito della governance (G) una necessità di allineamento, in molti casi, a I Principi di Corporate Governance dell’Ocse. La tutela degli azionisti di minoranza e del mercato resta infatti fattore di garanzia per la Sostenibilità di un’impresa. Implementazioni appaiono possibili anche nei sistemi di governance della Sostenibilità e di gestione e prevenzione dei rischi ESG.
Si sono comunque registrati miglioramenti negli ultimi 12/24 mesi.
Guardando alle società italiane, Standard Ethics assegna un rating EE- a Prada, Moncler e Brunello Cucinelli, E+ a Tod’s e Salvatore Ferragamo, E a Ermenegildo Zegna.