(Teleborsa) – Nel novembre 2023, Consip, la principale stazione appaltante dello Stato, ha emesso un bando per un Accordo Quadro relativo alla sicurezza del lavoro, che ha sollevato preoccupazioni a causa di errori e superficialità che potrebbero compromettere gravemente le attività prevenzionistiche e antinfortunistiche all’interno della Pubblica Amministrazione.
Nella fase di preparazione del Capitolato Tecnico e del Disciplinare di Gara, Consip ha utilizzato esclusivamente personale interno, ignorando la necessità di coinvolgere professionisti esperti nel campo della sicurezza”, spiegano da Sintesi, società leader nel settore della sicurezza sul lavoro, la quale ricorda che “secondo la legislazione vigente, solo determinate categorie professionali possono fornire indicazioni attendibili. L’assenza di esperti qualificati ha sollevato interrogativi sulla validità delle scelte fatte”.
“La Commissione Esaminatrice delle Offerte, composta unicamente da funzionari senza qualifiche specifiche nel settore della sicurezza, ha ulteriormente messo in discussione la legittimità del processo. Nessun Responsabile dei Servizi di Prevenzione, Medico Competente o Esperto Qualificato ha preso parte, esponendo a rischi ulteriori la valutazione delle offerte. – afferma la spcietà di consulenza – Un altro aspetto critico è la standardizzazione dei servizi per categorie di lavoratori eterogenee, da operatori ambientali a vigili del fuoco. Questa uniformità è non solo inappropriata, ma può anche portare a una gestione inadeguata dei rischi”.
Non dimentichiamo che la sicurezza sul lavoro è un tema cruciale che riguarda ogni settore e professione. Ogni anno, migliaia di incidenti si verificano nei luoghi di lavoro, causando infortuni, malattie e, nei casi più gravi, anche decessi. È fondamentale promuovere una cultura della sicurezza che coinvolga tutti: datori di lavoro, dipendenti e istituzioni. Investire nella sicurezza sul lavoro non è solo un obbligo legale, ma un dovere morale verso i dipendenti. Creare un ambiente sicuro è un vantaggio competitivo che beneficia tutti. È fondamentale che tutti, dai vertici aziendali ai lavoratori, collaborino per promuovere e mantenere alti standard di sicurezza”.
“Il bando ha inoltre visto un incremento dei massimali da 140 milioni a 241 milioni di euro, nonostante l’esclusione di amministrazioni importanti. Questi dati – si sottolinea – suggeriscono che Consip fosse consapevole delle implicazioni economiche delle proprie decisioni, eppure ha scelto di procedere in modo tale da limitare la reale competizione. L’assenza di limiti all’aggiudicazione dei lotti ha permesso a un numero ristretto di aziende, tra cui multinazionali, di dominare il mercato. Con un plafond di 106 milioni per il primo aggiudicatario e nessun limite temporale per raggiungerlo, si profila un monopolio che potrebbe compromettere la qualità dei servizi offerti e la competitività delle piccole e medie imprese”.
Per Sintesi, “la situazione attuale solleva gravi interrogativi sulla governance di Consip e sulla sua capacità di gestire un bando di tale importanza, elementi questi di profondo interesse sia per ANAC che per AGCM. La mancanza di trasparenza e la scarsa considerazione per le normative vigenti potrebbero avere conseguenze a lungo termine per la sicurezza dei lavoratori nella Pubblica Amministrazione. La questione merita un’attenta revisione e una risposta tempestiva per garantire che le esigenze di sicurezza siano rispettate e che i diritti dei lavoratori siano tutelati”.