(Teleborsa) – Nuovi rialzi per il prezzo del petrolio, dopo il rally della scorsa settimana, con gli investitori in attesa di sapere se Israele reagirà all’attacco missilistico dell’Iran della scorsa settimana. La tensione rimane alta, con Israele che ha rimandato le truppe nel nord di Gaza nel fine settimana e ha continuato con attacchi aerei e limitate manovre di terra in Libano.
Venerdì il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha detto di non sapere quando sarebbe arrivata una risposta israeliana, ma “penserei ad altre alternative piuttosto che colpire i giacimenti petroliferi”.
Poco dopo le 13, i future sul greggio Brent di dicembre hanno raggiunto i 79,9 dollari al barile, in rialzo di 1,8 dollari o del 2,3%. I future sul greggio statunitense West Texas Intermediate (WTI) di novembre scambiano in crescita di 2 dollari, o del 2,7%, a 76,4 dollari al barile.
“Il mercato è in attesa che Israele attui una possibile rappresaglia contro Teheran per un secondo attacco missilistico la scorsa settimana, aumentando le preoccupazioni sul possibile coinvolgimento delle risorse energetiche dell’Iran come obiettivi militari e su un’ulteriore escalation fino a una guerra regionale su vasta scala – commentano gli analisti di Intesa Sanpaolo – Pertanto, i rischi del prezzo del petrolio sono orientati al rialzo, con i mercati delle opzioni orientati a favore delle opzioni call rialziste e la volatilità implicita del Brent vicina al livello più alto in quasi un anno”.
Secondo l’ultimo rapporto sul mercato petrolifero dell’OPEC, l’Iran ha prodotto circa 3,3 milioni di barili al giorno e qualsiasi interruzione di questa fornitura potrebbe creare carenze nel mercato petrolifero.