(Teleborsa) – La formazione è sempre stata motore del cambiamento ed oggi si rivolge ad un modello economico sostenibile, nella consapevolezza che la transizione green non possa prescindere da un profondo aggiornamento delle competenze dei lavoratori. Il tema è stato al centro del seminario informativo organizzato da Fondimpresa presso l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo.
Fondimpresa, in linea con la sua mission, offre alle aziende strumenti e risorse per investire in percorsi formativi che consentano di acquisire le competenze necessarie per affrontare le sfide della green economy.
Lavoratori formati e preparati – sottolinea Fondimpresa – sono l’ingrediente segreto necessario per gestire il cambiamento: basti pensare alle figure professionali emergenti legate all’efficienza energetica, alla gestione dei rifiuti, alle energie rinnovabili. Diventa quindi indispensabile la formazione indispensabile per formare i nuovi profili professionali e per aggiornare le competenze di quelli esistenti.
“Sono diversi gli ostacoli che le aziende italiane possono incontrare nell’adottare un approccio più sostenibile, ma la formazione può contribuire a superarli”, afferma Elvio Mauri, Direttore Generale di Fondimpresa, spiegando “spesso le aziende, soprattutto le PMI, si trovano a dover affrontare investimenti significativi per adeguare i propri processi produttivi a standard più sostenibili. A questo si aggiunge la necessità di aggiornare le competenze dei propri dipendenti, un processo che richiede tempo e risorse”.
“La formazione può giocare un ruolo chiave nel superare questi ostacoli – prosegue Mauri – fornendo alle aziende gli strumenti
per comprendere le opportunità offerte dalla green economy, per adottare soluzioni innovative e per formare figure professionali in grado di gestire il cambiamento in modo efficace. Inoltre, la formazione può contribuire a diffondere una cultura della sostenibilità
all’interno delle aziende, sensibilizzando i lavoratori sull’importanza di adottare comportamenti responsabili e promuovendo un approccio integrato alla sostenibilità”.
Ad accogliere i numerosi ospiti nella splendida cornice dell’Università di Scienze Gastronomiche, il Presidente Internazionale di Slow Food Carlo Petrini, ha dichiarato “fin dalla costituzione di Slow Food, l’Educazione è stato un elemento distintivo dell’associazione che ha permesso di educare migliaia di persone creando consumatori più consapevoli. Nel 2004 l’idea di creare la prima Università di Scienze Gastronomiche nasce dalla volontà di creare un nuovo e innovativo percorso universitario in grado di formare nuovi professionisti nell’ambito agroalimentare“.
“Insieme a Slow Food abbiamo lanciato come Università di Pollenzo – ha aggiunto – anche l’appello all’Educazione Alimentare con l’obiettivo di sensibilizzare tutti gli attori, in particolare le future generazioni sulle complessità connesse al sistema alimentare e alla relativa salute dell’essere umano e del pianeta”.