(Teleborsa) – “Molti dei bond delle corporate italiane sono emessi all’estero e questo non mi piace, perché non ne vedo più il motivo. Oggi i prospetti sono in larga parte fatti in Irlanda e Lussemburgo, ma come CONSOB recentemente abbiamo fatto molti passi avanti sui prospetti: abbiamo ridotto i costi, abbiamo accelerato i tempi e ora siamo in grado di gestire tutto il processo in inglese”. Lo ha affermato Federico Cornelli, Commissario della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), durante un evento sul mercato dei capitali organizzato da EQUITA e Luiss Business School.
“Tra l’altro – ha detto Cornelli – fanno operazioni all’estero anche le società che hanno il Tesoro come azionista rilevante, e quindi mi auguro che anche queste tornino in Italia, l’ho detto anche a Marcello Sala (Direttore Generale dell’Economia del MEF, ndr)”.
“I dati oggi sono impietosi – ha continuato – ma oggi il sistema Paese è in grado di fare tutto come in altri paesi, se non meglio di tanti. Tra CONSOB e Borsa Italiana abbiamo fatto un bel lavoro e siamo forse oggi benchmark positivi in Europa, poi c’è il capitolo giudici ma non compete a me”.
“Il TUF farà quanto più possibile per andare verso il mercato“, ha detto Cornelli, che è membro della Commissione di revisione del TUF stesso, aggiungendo di essere soddisfatto per la definitiva approvazione del Listing Act a livello europeo, “che prevede una serie di facilitazioni importanti e finalmente fa tornare l’unbundling della ricerca finanziaria”.