(Teleborsa) – Nell’Eurozona lo scenario rimane quello di una “continua tendenza disinflazionistica, che procede a ritmo sostenuto e più o meno in linea con quanto previsto”. Su questa base, la BCE procederà con un “approccio graduale” di aggiustamento dei tassi in sintonia con il ritmo della disinflazione in atto. E’ quanto emerge dai verbali dell’ultimo incontro di politica monetaria dlela BCE dell’11 e 12 settembre scorso.
“Sulla base della valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione, delle dinamiche dell’inflazione di fondo e della forza della trasmissione della politica monetaria – si legge nei verbali – è opportuno compiere un ulteriore passo avanti per moderare il grado di restrizione della politica monetaria”.
Dai verbali emerge che i banchieri nutrono fiducia “in un tempestivo ritorno dell’inflazione al target” e che “un approccio graduale volto a ridurre le restrizioni sarà opportuno se i dati in arrivo saranno in linea con la proiezione di base”.
Secondo il capo economista della BCE, Philip Lane “dovrebbe essere mantenuta l’opzionalità per quanto riguarda la velocità di adeguamento. Se i dati in arrivo indicassero un’accelerazione sostenuta nella velocità della disinflazione o un rallentamento significativo nella velocità della ripresa economica (con le sue implicazioni per l’inflazione a medio termine), potrebbe essere giustificato un ritmo più rapido di aggiustamento del tasso; d’altro canto, se i dati in arrivo indicassero una disinflazione più lenta del previsto o un ritmo di ripresa economica più rapido, potrebbe essere giustificato un ritmo di aggiustamento del tasso più lento“.
“Queste considerazioni hanno rafforzato l’importanza di un approccio riunione per riunione e dipendente dai dati che ha mantenuto l’opzionalità e la flessibilità in entrambe le direzioni per le future decisioni sui tassi. Ciò ha comportato – suggeriscono le minutes – la conferma dell’impegno a mantenere i tassi ufficiali sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario a raggiungere un tempestivo ritorno dell’inflazione al target, l’enfasi su un approccio dipendente dai dati ed il mantenimento della triplice funzione di reazione, basata sulla valutazione del Consiglio direttivo delle prospettive di inflazione, della dinamica dell’inflazione di fondo e della forza di trasmissione della politica monetaria”.
A proposito dlela crescita, i banchieri hanno ritenuto che una recessione resti improbabile. Particolari preoccupazioni sono state espresse circa la debolezza degli investimenti quest’anno e nel 2025, data l’importanza degli investimenti sia dal lato della domanda che da quello dell’offerta dell’economia.