(Teleborsa) – La fissazione di un tetto massimo di 20 euro quale corrispettivo che una compagnia di assicurazione deve alla precedente impresa assicurativa per gli investimenti fatti e l’utilizzo dei dati elaborati dalla scatola nera di un cliente che ha cambiato compagnia rischia desta “perplessità” e rischia di “ limitare l’innovazione e gli investimenti nel settore, riducendo così le opzioni disponibili per i consumatori”.
E’ quanto afferma Maria Bianca Farina, Presidente ANIA, in un’audizione sul Dl Concorrenza, aggiungendo che occorrerebbe “preservare condizioni che non impediscano di mantenere l’offerta di polizze abbinate a dispositivi di questo tipo che, ricordiamo, hanno consentito agli assicurati di beneficiare di riduzioni del prezzo R.C. Auto” che rappresentano circa il 20% delle autovetture assicurate nel 2023.
Per l’ANIA va invece “definito un quadro di regole in grado di circoscrivere il perimetro tecnologico all’interno del quale può avvenire il trasferimento delle informazioni e quindi rendere effettiva e possibile la portabilità“.
Farina chiede anche di “accordare alle imprese di assicurazione un termine congruo, non inferiore a 9 mesi, per l’entrata in vigore della portabilità”, ritenendo questo lasso temporale “indispensabile per consentire alle imprese stesse di predisporre processi interni organizzativi e contabili, aggiornare gli accordi convenzionali con assicurati e provider relativi all’impiego dei dispositivi telematici, adeguare il set informativo (precontrattuale e contrattuale) e attivare i collegamenti informatici fra imprese per la fornitura del data set stesso”.
L’ANIA invece “vede con favore” l’istituzione di un Sistema informativo antifrode, previsto dall’articolo 20, anche per i rami diversi dalla RC Auto, per la quale un sistema antifrode è già previsto dal 2012. Le compagnie – ricorda la Presidente Farina – “stanno lavorando da tempo alla messa a punto dell’architettura tecnologica di un portale antifrode non Auto, considerati gli oggettivi benefici che arrecherà ad assicurati e imprese assicuratrici in termini di riduzione di ‘costi impropri’ e maggiore velocità di liquidazione dei sinistri, isolando più efficacemente quelli ‘a rischio frode’”.
Per quanto riguarda poi la modalità attuativa del nuovo sistema informativo antifrode non Auto, che pone la competenza e la vigilanza in capo aòll’ANIA, viene giudicata da quest’ultima “efficace poiché tiene conto dell’elevato know-how che l’Associazione ha maturato in oltre trenta anni nella gestione di banche dati di pubblica utilità”. Nello specifico, la banca dati ha 40 milioni di coperture rc auto, riceve 7 miliardi e mezzo di interrogazioni ogni anno da parte delle imprese, 19 milioni al giorno, con un tempo medio di risposta di 20 millesimi di secondo.
ANIA – conclude Farina – “è in grado di poter organizzare e predisporre una piattaforma informatica antifrode non Auto in tempi rapidi” e “svolgere un attivo ruolo di facilitatore dei collegamenti fra le imprese, grazie ai processi informatici già esistenti con tutte le imprese stesse, con evidenti vantaggi anche in termini di sostenibilità economica dei costi per la realizzazione del nuovo archivio antifrode”.