(Teleborsa) – C’è attesa per i risultati trimestrali dei principali produttori di auto europei, dopo i profit warning lanciati a fine estate e le previsioni negative formulate dalle big del settore, in crisi a causa dell’auto elettrica e dell’agguerrita concorrenza cinese. Nei prosismi giorni Stellantis e Volkswagen diffonderanno i numeri del trimestre, ma non si nutrono rosee aspettative dopo i numeri delle immatricolazioni europee.
Le immatricolazioni di nuove auto in Europa sono scivolate del 6,1% a settembre, che segue il calo del 18,3% di agosto. Il risultato sconta l’andamento negativo delle vendite nei tre maggiori mercati europei: Francia (-11,1%), Italia (-10,7%) e Germania (-7%), mentre si registra un dato positivo per la Spagna (+6,3%). Il dato die nove mesi non rassicura, poiché il mercato fa segnare una variazione modesta (+0,6%) pur raggiungendo appena la soglia degli 8 milioni di veicoli, frutto del buona andamento del mercato in Spagna (+4,7%) e Italia (+2,1%) che ha controbilanciatp il calo in Francia (-1,8%) e Germania (-1%).
La crisi di Stellantis
La casa d’auto torinese ha già anticipato previsioni negative, tagliando al guidance per l’anno in corso ed annunciando una riduzione delle consegne di circa un quinto. Appena una settimana fa il Gruppo ha reso noto che le consegne consolidate nel trimestre chiuso il 30 settembre 2024 sono state stimate in 1,148 milioni di unità, il 20% in meno rispetto allo stesso periodo del 2023. Un dato che sconta il pessimo andamento in Nord America, dove le consegne sono diminuite di circa 170mila unità, e in Europa, dove le consegne sono diminuite di circa 100mila unità rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
La crisi di Stellantis è conclamata, dopo che il CEO Carlos Tavares in un’audizione ha spiegato che, senza incentivo, l’auto elettrica non è competitiva e ventilato possibili licenziamenti. Fermo sulle sue posizioni il Ministro Urso che, dinanzi ala platea di Assolombarda, ha chiarito l’azienda deve fare la sua parte ed annunciato la convocazione di un tavolo specifico per entrare nel vivo delle richieste che il Sistema Italia nella sua unanimità ha fatto a Stellantis.
Le attese sui conti
A questo punto c’è ben poco ottimismo circa l’esito dei risultati trimestrali, che il Gruppo pubblicherà il prossimo 31 ottobre. Le previsoni sui risultati del 3° trimestre indicano per Stellantis un fatturato di 35,5 miliardi di euro, che si confronta con i 45,1 miliardi del pari periodo del 2023.
Stellantis ha inoltre tagliato le stime sui risultati del 2024 per riflettere misure più incisive necessarie a far fronte a problemi di performance in Nord America e al deterioramento nelle dinamiche globali del settore. Ora vede ora un margine operativo adjusted tra il 5,5% ed il 7%, in calo rispetto al precedente “double digit”, mentre il free cash flow industriale è atteso in un range tra -5 e -10 miliardi rispetto al precedente “positivo”.
I numeri dei competitor
Quanto ai principali competitor, la situazione è tutt’altro che rosea, dal momento che anche Volkswagen sta scontando la crisi del settore e pianifica almeno 15mila licenziamenti e la chiusura di alcuni siti produttivi. Le previsioni per il trimestre indicano un EPS di 4,44 euro che si confronta con i 7,76 euro precedenti ed un volume di ricavi di 75,81 miliardi contro i 78,845 miliardi dell’anno prima. Anche Volkswagen ha tagliato la guidance per il 2024 e prevede un margine di profitto intorno a 5,6%, rispetto alle precedenti stime di 6,5-7%.
Quanto a Renault, la casa d’auto francese nel terzo trimestre dovrebbe riportare un volume di ricavi nell’ordine dei 10,71 miliardi di euro, che so raffrontano con i 10,51 miliardi dell’anno passato.