(Teleborsa) – “I sistemi di pagamenti sono plurali e concorrenziali, e insieme configurano nuovi modelli con opzioni più diverse. Si tratta di un’opzione di libertà e responsabilità, di concorrenza, e la concorrenza sta crescendo tra vecchie e nuove forme di pagamento, sempre più tecnologiche“. Lo ha affermato Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI), aprendo la nona edizione del Salone dei Pagamenti, l’appuntamento promosso dall’ABI che rappresenta l’evento di riferimento per l’innovazione nell’industria dei pagamenti, dei servizi finanziari e del fintech in Italia.
“La concorrenza favorisce, nella consapevolezza e nella facilità di uso, la crescita della diffusione delle forme di pagamento lecite, che esprimono legalità, non occultano “nerolandia” e non devono per forza usare contante, che rimane un’opzione ma non è più la principale”, ha aggiunto.
Nonostante la crescita degli ultimi anni, l’Italia “continua ad essere uno dei paesi con gli indicatori più bassi rispetto ai paesi evoluti dell’eurozona e alla media europea” sul fronte dei pagamenti digitali, con l’Italia che si piazza davanti sono a Bulgaria e Romania.
I dati indicano comunque che gli italiani sono “in forte movimento: in 15 anni, tra 2008 e 2023, il numero di pagamenti effettuati in Italia con modalità diversa dal contante è cresciuto da 3,8 miliardi di operazioni a 13 miliardi di operazioni annue, quindi si è moltiplicato 3 volte e mezzo in 15 anni, un dato che dà speranza”.
“Le carte di pagamento sono cresciute del 17% in termini di operazioni nel 2023 e dell’11,5% in termini di valore – ha spiegato Patuelli – Un dato importante è che lo scontrino medio continua a calare, nel 2023 è stato attorno ai 45 euro, con una riduzione di 2 euro rispetto all’anno precedente. Significa che anche i piccoli e i micro pagamenti in maniera crescente vengono fatti con carte e tecnologie, segnale di tendenza molto importante, che è accolto in modo crescente anche dagli esercenti, con la concorrenza che sta facendo calare fortemente il costo per gli esercenti, con le commissioni che si riducono continuamente grazie a tecnologia e concorrenza”.
Il numero dell’uno dell’ABI ha spiegato che “l’Italia è quasi leader in Europa, dopo la Spagna, per il numero di POS. Abbiamo un grandissimo numero di POS: nel 2023 oltre 3 milioni e 255 mila, quasi il doppio rispetto alla Germania, più di quelli francesi e dell’Olanda che è sempre all’avanguardia. Questo significa molto, innanzitutto che le banche hanno fornito questo servizio, e lo forniranno sempre con condizioni più competitive”.
Patuelli ha affermato che “l’anno prossimo non verremo a parlare di consuntivi in crescita, ma della nuova frontiera dei pagamenti, che non sostituirà tutti i pagamenti attuali ma che si sommerà ad essi. La nuova frontiera è l’euro digitale, che non è la nuova moneta, ma la terza forma della stessa moneta”.
Secondo il banchiere, “l’euro digitale avrà un percorso più veloce ed entrerà in competizione con le altre forme di pagamento. Ci sono ancora dei passi giuridici da fare, ma dobbiamo essere consapevoli che la terza forma dell’euro inevitabilmente dovrà sottostare alla medesima normativa antiriciclaggio che sussiste per le altre forme. Non sarà un meccanismo elusivo, ma uno strumento per combattere “nerolandia” e riciclaggio, che si nascondono spesso dietro pseudovalute cibernetiche“.