(Teleborsa) – “Ci sono state discussioni sulla possibilità di attuare un taglio da 50 punti base, ma alla fine c’è stata la decisione unanime che 25 punti base rappresentavano la giusta decisione“. Lo ha affermato la presidente della Banca centrale europea (BCE), Christine Lagarde, durante la conferenza stampa che ha seguito il nuovo taglio da 25 punti base da parte di Francoforte. La riunione del Consiglio direttivo ha portato la BCE a riconoscere che non è ancora “missione compiuta”, ma l’inflazione è “davvero sulla buona strada per raggiungere il nostro obiettivo del 2% nel medio termine”, ha spiegato.
Lagarde ha sottolineato che ora “per sei volte di fila le proiezioni ci suggeriscono che torneremo all’obiettivo di inflazione del 2%”, mentre “i rischi per l’inflazione sono chiari nello statement, sono più bilaterali di prima“.
“Non penso a cosa prezza il mercato (per i prossimi tagli dei tassi, ndr), anche perché la situazione evolve quando escono nuovi dati – ha detto in risposta a una domanda sul tema – Continueremo a decidere a essere dipendenti dai dati, a decidere riunione per riunione, e a non aver un percorso preimpostato, ma sarà presa una decisione sui tre criteri che continuo a ripetere”.
“Molto sarà chiarito nei prossimi mesi e non nelle prossime settimane – ha aggiunto – Quello di cui abbiamo però discusso negli ultimi due giorni è il grande livello di incertezza, che deriva dalla situazione politica di alcuni stati membri, ma anche dall’incertezza delle politiche che potrebbero derivare dalle elezioni statunitensi”.
Alla domanda su come la BCE potrebbe reagire a potenziali restrizioni commerciali in una presidenza Trump, Lagarde ha detto che a breve termine probabilmente si tratterebbe di un’inflazione netta, ma poi dipende dalla quantità delle misure, dalla risposta, e “l’effetto complessivo è incerto con complesse parti in movimento”.
La BCE non ha discusso del tasso neutrale negli ultimi due giorni e non ha discusso del TPI (Transmission Protection Instrument), ha detto in due diverse domande su questi temi. “La questione del tasso neutrale sarà discussa di più quando saremo più vicini – ha aggiunto, quando pressata sul tema – La convinzione è che sia un po’ più alto di quanto era in passato, e ne dibatteremo, ma è prematuro parlarne ora“.
Il Programma di acquisto per l’emergenza pandemica (pandemic emergency purchase programme, PEPP) “sta arrivando alla fine della sua vita attiva, con la fine dei rinvestimenti, ed è stato davvero efficace per fronteggiare la pandemia, è stato uno straordinario tool per la sua flessibilità, con eccezionalità di non essere legato al capital key”. Lagarde ha affermato che l’ultima volta che la BCE ha utilizzato la flessibilità offerta dal programma per orientare gli acquisti verso i paesi che stavano attraversando difficoltà di mercato è stato a luglio 2023.
Quando le è stato chiesto di approfondire sulla instabilità politica di alcune nazioni dell’eurozona, ha risposto: “Non commento su un particolare stato membro, ma mi riferisco all’incertezza della mancanza di presentazione del budget da parte di alcuni paesi, e sono almeno quattro; questo rende le previsioni fiscali più complicate. Inoltre, c’è incertezza sull’evoluzione politica in diversi stati membri. Non abbiamo nulla a che fare con questi, ma c’è un’incertezza autoinflitta. Ci sono elezioni che arriveranno nel primo trimestre del 2025 e spero che altre decisioni verranno spese prima di quella data”.