(Teleborsa) – Nel 2024 i consumi di gas naturale in Italia sono scesi a 61.695 milioni di mc (652,3 TWh, -2,5%), portandosi sui livelli più bassi da oltre quindici anni. Lo afferma il Gestore dei Mercati Energetici – GME, spiegando che la flessione appare diffusa su tutto l’intero anno, ad eccezione dei mesi di gennaio e dell’ultimo bimestre in cui sono più evidenti gli effetti stagionali delle temperature sulla domanda.
Il calo interessa il settore termoelettrico, i cui volumi risultano pari a 20.843 milioni di mc (220,4 TWh, -1,6% e minimo dal 2016), con una dinamica più marcata tra febbraio e luglio. In lieve aumento, invece, i consumi nei settori civile e industriale, i cui volumi risultano pari rispettivamente a 27.174 milioni di mc (287,3 TWh, +1,8%) e 11.621 milioni di mc (122,9 TWh, +1,3%). Tornano in flessione le esportazioni e gli altri consumi, pari a 2.058 milioni di mc (21,8 TWh, -47,8%).
Sul lato dell’offerta, a fronte di una minore domanda e di una produzione nazionale ai minimi storici (2.752 milioni di mc, 29,1 TWh), si osserva un calo delle importazioni di gas naturale, ai minimi dal 2015 e pari a 58.743 milioni di mc (621,1 TWh, -20,7 TWh, -3,4%). Tale riduzione interessa sia i flussi via pipeline (466,1 TWh, -3,5 TWh) sia soprattutto l’import di GNL, quest’ultimo pari a 155,0 TWh (-17,2 TWh) e con una quota sul totale che scende al 25% (-2 p.p. sul 2023).
Il modesto calo dei flussi via pipeline si concentra a Mazara (222,7 TWh, -21,1 TWh), rimasta comunque la principale fonte di approvvigionamento nazionale con una quota pari al 36%, e Gela (14,9 TWh, -11,8 TWh), mentre risale il peso delle forniture dalla Russia a Tarvisio (57,7 TWh, +30,8 TWh), con una quota al 9% (+5 p.p.).
Sui singoli terminali GNL, la diminuzione è invece concentrata a Panigaglia e Livorno (rispettivamente 10,1 TWh, -17,1 TWh e 11,7 TWh, -28,3 TWh) e viene solo in parte compensato dai flussi del nuovo rigassificatore di Piombino (38,0 TWh, +25,9), al primo anno di piena operatività.
Per quanto riguarda il sistema di stoccaggio del gas, il livello della giacenza nell’ultimo giorno dell’anno si attesta sui livelli tra i più alti di sempre, in linea con gli ultimi tre anni (10.000 milioni di mc, 105,7 TWh), con il saldo tra iniezioni e erogazioni che nel 2024 si conferma esiguo, ma che torna negativo (-2,1 TWh), a fronte di una crescita su base annua delle erogazioni (+6,4%) e di iniezioni sostanzialmente stabili (-0,2%).
Relativamente ai prezzi, il 2024 si connota per una nuova diminuzione dei prezzi rispetto ai livelli record del 2022. La quotazione del gas naturale al Punto di Scambio Virtuale nazionale (PSV) ripiega, infatti, a 36,6 €/MWh (-6,5 €/MWh sul 2023), in virtù di una dinamica ribassista che ha caratterizzato solo i primi cinque mesi dell’anno, quando i prezzi si sono portati nell’intorno dei 30 €/MWh con un minimo a febbraio di 27,8 €/MWh. Successivamente, si osserva una graduale ripresa fino al picco annuo raggiunto a dicembre, pari a 48,3 €/MWh (+11 €/MWh rispetto a dicembre 2023), in corrispondenza principalmente dello stagionale incremento dei consumi. Sviluppi analoghi si sono registrati anche ai principali hub europei e in particolare al TTF, la cui quotazione nel 2024 è pari a 34,3 €/MWh (-6,5 €/
MWh), valore che conferma lo spread PSV-TTF poco sopra i 2 €/MWh (in linea con il 2023).