(Teleborsa) – Il primo giorno della nuova presidenza di Donald Trump è stato volatile per i mercati valutari, con il dollaro che è crollato prima dell’insediamento, quando sono usciti indiscrezioni sui media sul fatto che Trump non avrebbe imposto dazi il primo giorno, recuperando poi quando il politico repubblicano ha annunciato mosse su Canada e Messico.
L’attesissimo giorno dell’insediamento offerto pochissime informazioni concrete sulle politiche tariffarie. Non sono infatti state ancora annunciati dazi, sebbene Trump abbia ripetuto la sua minaccia di dazi del 25% contro Canada e Messico potenzialmente già dal 1° febbraio.
“Il grande posizionamento lungo del dollaro e una potenziale liquidità più sottile dovuta alle festività statunitensi potrebbero aver esacerbato” i movimenti delle ultime 24 ore, fanno notare gli analisti di ING.
Nella serie di ordini esecutivi del primo giorno, Trump ha confermato l’istituzione dell’External Revenue Service incaricato di riscuotere i dazi. Altri ordini esecutivi hanno dichiarato un’emergenza nazionale al confine e sull’energia, e hanno annullato alcune delle misure per l’energia green dell’ex presidente Joe Biden.
Più tardi nel corso della giornata, Trump ha affermato che probabilmente avrebbe imposto tariffe del 25% su Canada e Messico entro il 1° febbraio. Ciò ha generato un rimbalzo del dollaro, con CAD e MXN che hanno cancellato i guadagni giornalieri. Tuttavia, l’US Dollar Index (DXY) è scambiato a circa lo 0,7% in meno rispetto alla chiusura di venerdì, poiché i mercati sono almeno cautamente ottimisti sul fatto che i dazi universali indiscriminati non saranno applicate tutte in una volta.
“L’euro potrebbe andare bene nei cambi se passano più giorni senza che l’Europa venga menzionata esplicitamente nei commenti di Trump sulle tariffe – hanno aggiunto gli analisti di ING – Tale supporto potrebbe, tuttavia, rivelarsi piuttosto breve poiché le cose possono, come abbiamo appreso ieri con Canada e Messico, cambiare bruscamente sul protezionismo e l’euro rimane generalmente poco attraente da una serie di fondamentali macro”.
EUR-USD e GBP-USD stanno scambiano rispettivamente sotto 1,04 e 1,23 stamattina. “Suggeriamo ancora che il recupero di molte coppie contro il biglietto verde dovrebbe essere accettato con cautela – scrivono gli analisti di UniCredit – perché la volatilità e le oscillazioni intraday probabilmente continueranno a caratterizzare l’inizio della seconda presidenza Trump a seconda dei suoi primi annunci su molti argomenti, tra cui geopolitica, politica fiscale, deregolamentazione e immigrazione, oltre alle tariffe”.