(Teleborsa) – Il nuovo taglio dei tassi della BCE dal 2,75% al 2,50%, annunciato oggi al termine della riunione di politica monetaria, favorirà la riduzione del costo dei mutui erogati dalle banche alle famiglie, con risparmi che variano in base all’importo finanziato ed alla durata del prestito e che possono arrivare fino a 203 euro su base mensile. E’ quanto emerge da uno studio effettuato dalla divisione analisi & ricerche della FABI, sindacato di categoria dei bancari.
Il tasso fisso medio potrebbe arrivare, a breve, attorno al 2,65%, decisamente più contenuto rispetto al 4% praticato fino a un anno fa.
L’effetto del taglio dei tassi sulle rate mensili è progressivamente maggiore all’aumentare della durata del mutuo, perché il peso degli interessi è maggiore: su un prestito decennale il risparmio varia tra 37 e 182 euro a seconda dell’importo finanziato, su un mutuo di 30 anni l’impatto è decisamente più forte e potrebbe superare 200 euro mensili per un risparmio complessivo di oltre 2.400 euro annui.
Naturalmente, al calare del costo, aumenterà la domanda di mutui richiesti dalle famiglie alle banche, favorendo una generale risalita dei prestiti per la casa. La ripresa è iniziata nella seconda parte del 2024, in coincidenza con la politica espansiva della BCE: fra maggio a dicembre, la domanda di mutui casa è aumentata di 5,3 miliardi di euro (+1,3%), dai 420,8 miliardi di maggio ai 426,1 miliardi di dicembre 2024.
La sforbiciata ai tassi non sarà positiva per il solo mercato immobiliare, ma il costo sarà più vantaggioso anche per il credito al consumo. Comprare a rate e fare shopping sarà più conveniente, con un tasso medio che potrebbe attestarsi al 7,65%. Per fare qualche esempio, una lavatrice da 700 euro, acquistata con un finanziamento di 5 anni, avrà una rata mensile di 14 euro; uno smartphone da 850 euro, invece, verrà finanziato in 2 anni con una rata di 40 euro al mese; per un televisore da 1.200 euro, finanziato in 3 anni, la rata mensile sarà di 39 euro; un viaggio da 5.000 euro, finanziato in 3 anni, comporterà una rata mensile di 161 euro; mentre per un automobile da 20.000 euro, acquistata con un finanziamento di 6 anni, la rata è di 357 euro al mese.
L’effetto BCE sui prestiti
Il progressivo calo dei tassi d’interesse deciso dalla Bce ha fatto ripartire i mutui: negli ultimi sette mesi del 2024, i mutui-casa sono aumentati di 5,3 miliardi di euro (+1,3%) dai 420,8 miliardi di maggio ai 426,1 miliardi di dicembre, dopo aver registrato nei
primi cinque mesi u calo di quasi 4 miliardi (-0,9%).
Bene anche il credito al consumo, salito di oltre 3 miliardi (+2,6%), da 123 a 126,1 miliardi nella seconda parte del 2024, che va a compensare la sforbiciata ai prestiti personali, quelli erogati senza una specifica finalità (-4,1%), passati da 120,5 miliardi a 115,6 miliardi, in discesa di 4,8 miliardi.
Il bilancio del 2024, sul fronte del credito alle famiglie, rivela una riduzione complessiva 2,4 miliardi (-0,4%), ma se si guarda alla finestra che va da giugno a dicembre, il saldo totale diventa positivo per 3,6 miliardi (+0,5%).
U sollievo per 6,9 milioni di famiglie indebitate
Le famiglie indebitate, in Italia, sono 6,9 milioni, pari a circa il 25% del totale: di queste, oltre 3 milioni e mezzo hanno un mutuo per l’acquisto di una casa. Nel corso del 2022 e del 2023, i tassi di interesse sui prestiti sono aumentati molto, con il costo del denaro progressivamente arrivato al 4,5% per poi ripiegare al 3%. Dall’inizio del 2024, tuttavia, il trend si è invertito sui mutui sono già diminuiti a una media del 3,23% a dicembre, rispetto a livelli medi superiori al 5% del 2023 e potrebbero calare sotto quota 3%
Sul totale di 426,1 miliardi erogati, circa un terzo, cioè 141 miliardi, è a tasso variabile e i restanti 285 miliardi sono a tasso fisso. Sono i titolari di mutui a tasso variabile ad aver patito gli effetti della fiammata dei tassi del biennio 2022-2023, con le rate salite del 70-80%.