(Teleborsa) – L’Agenzia delle Entrate ha riconosciuto la correttezza del metodo di calcolo adottato dalle aziende agricole per determinare la tassazione delle agroenergie, cioè per la produzione e cessione di energia da fonti rinnovabili agroforestali. Il calcolo, infatti, va applicato solo sulla componente riconducibile alla valorizzazione dell’energia ceduta, escludendo la quota incentivo, come asserito dalle aziende agricole. Con la direttiva si specifica, inoltre, che le modalità di determinazione della componente riconducibile al valore dell’energia ceduta al GSE è stata correttamente applicata. L’Agenzia procederà quindi alla cancellazione in autotutela dei contenziosi in corso.
“L’esito positivo della verifica dell’Agenzia delle Entrate rispetto alla correttezza del metodo di calcolo della tassazione agroenergetica prevista per la filiera del biogas, chiude un capitolo spinoso che ha tenuto le imprese col fiato sospeso negli ultimi cinque anni e permette di affrontare con maggiore serenità le opportunità di investimento futuro, permettendoci di continuare a contribuire al mix energetico del Paese.”, commeta Piero Gattoni, Presidente del CIB-Consorzio Italiano Biogas.
In questi anni il CIB ha tenuto alta l’attenzione sui diversi contenziosi territoriali, aprendo fin da subito un dialogo costruttivo con i soci coinvolti, le organizzazioni agricole e le istituzioni per sottolineare come la ratio della norma, oggetto di diverse contestazioni da parte degli uffici territoriali, fosse quella di tutelare la filiera agroenergetica che riceveva una tariffa onnicomprensiva ed evitare che l’applicazione di un’imposta sull’intero valore della tariffa fosse vessatorio nei confronti dell’azienda agricola.
“Il chiarimento dell’Agenzia delle Entrate scongiura la compromissione delle attività agricole che producono biogas esistenti e il mancato raggiungimento degli obiettivi previsti per lo sviluppo del settore del PNRR”, conclude Gattoni.