(Teleborsa) – La Banca centrale russa ha annunciato oggi di aver mantenuto i tassi d’interesse fermi al 21%. Lo annuncia al termine della riunione di politica monetaria odierna, segnalando che “le attuali pressioni inflazionistiche sono diminuite, ma rimangono elevate, soprattutto quelle di fondo”.
“La crescita della domanda interna – aggiunge – è ancora notevolmente superiore alla capacità di espansione dell’offerta di beni e servizi. Tuttavia, la crescita dei prestiti rimane contenuta e la propensione al risparmio delle famiglie rimane elevata”.
La Banca centrale ritiene che “l’inasprimento delle condizioni monetarie crea i prerequisiti necessari per riportare l’inflazione al target nel 2026“, ma “il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione richiederà un lungo periodo di mantenimento di condizioni monetarie restrittive nell’economia”. La Banca di Russia continuerà quindi a “valutare la velocità e la sostenibilità del calo dell’inflazione e delle aspettative di inflazione”.
Secondo le previsioni della Banca di Russia, dato l’orientamento della politica monetaria, l’inflazione annua scenderà al 7,0-8,0% nel 2025, tornerà al 4,0% nel 2026 e rimarrà al livello target. Se le dinamiche disinflazionistiche non garantiranno il raggiungimento dell’obiettivo di inflazione, la Banca centrale prenderà in considerazione l’aumento del tasso di riferimento.
Nell’orizzonte di medio termine, il saldo dei rischi inflazionistici è ancora orientato al rialzo. I principali rischi pro-inflazionistici sono associati alla continua deviazione al rialzo dell’economia russa da un percorso di crescita equilibrato e alle elevate aspettative di inflazione, nonché al deterioramento del commercio estero.