(Teleborsa) – Con la prima metà del mese di aprile il numero di contratti che prevedono premi di produttività supera i 12mila. Per la precisione, il report del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ricavato dalla procedura per il deposito telematico dei contratti aziendali e territoriali attivato a seguito del Decreto interministeriale 25 marzo 2016, relativo alla detassazione dei premi di produttività ne conta 12.073, di cui 910 depositati tra il 18 marzo e il 15 aprile del 2025.
La conferma, da parte della Legge di Bilancio per il 2025, della detassazione sui premi corrisposti sostiene la crescita dello strumento per il quale il “Report deposito contratti” registra, da inizio gennaio al 15 aprile, un aumento del 13,7% dei depositi rispetto allo stesso periodo del 2024, nonostante già lo scorso anno l’incremento rispetto all’annualità precedente fosse vicino al 20%. La maggior parte di quelli attivi rientrano nella tipologia aziendale (9.821) anche se è la componente contratti territoriali che continua a far segnare la crescita maggiore, con un incremento del 19,9% tra metà aprile 2024 e lo stesso periodo 2025 (da 1.878 a 2.252).
A beneficiare dei premi, per un importo medio annuo di 1.581,51 euro, sono 3.239.236 lavoratori cui sono corrisposti importi aggiuntivi alla retribuzione in funzione del raggiungimento degli obiettivi.
Diverse le finalità dei contratti attivi: 9.850 obiettivi di produttività, 7.803 di redditività, 6.186 di qualità, mentre 1.255 prevedono un piano di partecipazione e 7.399 misure di welfare aziendale.
Stabile la suddivisione percentuale delle aziende che si avvalgono di questo strumento in termini di addetti: la metà riguarda imprese con meno di 50 dipendenti. La quota restante si divide tra le aziende con almeno 100 dipendenti (35%) e quelle di fascia intermedia con numero di dipendenti compreso tra 50 e 99 (15%).
I premi corrisposti ai lavoratori sono sottoposti a un’aliquota per l’imposta sostitutiva che la Legge di Bilancio per il 2023 (articolo 1, comma 63, della L. n. 197/2022) ha dimezzato rispetto al passato e portato al 5%. La detassazione è stata confermata nella Manovra per il 2024 (articolo 1, comma 18, legge n. 213/2023) e sarà attiva nel triennio 2025-2027 secondo quanto disposto dalla Legge di Bilancio per il 2025 (articolo 1, comma 385, legge n. 207/2024). La riduzione opera per i lavoratori dipendenti del settore privato, titolari di un rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o indeterminato e con un reddito da lavoro dipendente non superiore a 80mila euro nell’anno precedente, fino a un massimo di 3mila euro lordi, incrementabili a 4mila euro nelle imprese che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro.
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