(Teleborsa) – La Commissione europea ha deciso di multare Apple per 500 milioni di euro e Meta per 200 milioni di euro. In una nota Bruxelles ha fatto sapere, infatti, di aver constatato per Apple la violazione del suo obbligo anti-steering ai sensi del Digital Markets Act e per Meta la violazione dell’obbligo del DMA di offrire ai consumatori la possibilità di scegliere un servizio che utilizzi meno dati personali. “Le due decisioni – si legge nella nota • sono state prese dopo un ampio dialogo con le aziende interessate, che ha consentito loro di presentare in dettaglio le proprie opinioni e argomentazioni”. Apple e Meta, ha avvertito la Commissione, sono tenute a conformarsi alle decisioni entro 60 giorni, “altrimenti rischiano il pagamento di penali periodiche“.
Secondo quanto stabilito nel DMA, spiega la Commissione, gli sviluppatori di app che distribuiscono i propri prodotti tramite l’App Store di Apple dovrebbero essere in grado di informare gratuitamente i clienti di offerte alternative esterne, indirizzarli verso tali offerte e consentire loro di effettuare acquisti. La Commissione ha riscontrato che Apple non rispetta tale obbligo. “A causa di una serie di restrizioni imposte da Apple – ha spiegato Bruxelles –, gli sviluppatori di app non possono beneficiare appieno dei vantaggi dei canali di distribuzione alternativi al di fuori dell’App Store. Analogamente, i consumatori non possono beneficiare appieno di offerte alternative e più economiche, poiché Apple impedisce agli sviluppatori di app di informare direttamente i consumatori di tali offerte”.
Per quanto riguarda Meta, la Commissione ha spiegato che, nel novembre 2023, Meta ha introdotto un modello pubblicitario binario “Consenso o pagamento”. In base a questo modello, gli utenti Ue di Facebook e Instagram potevano scegliere tra acconsentire alla combinazione dei dati personali per la pubblicità personalizzata o pagare un abbonamento mensile per un servizio senza pubblicità. La Commissione ha riscontrato che questo modello non è conforme al DMA, in quanto non offriva agli utenti la possibilità di scegliere un servizio che utilizzasse meno dati personali ma che fosse comunque equivalente al servizio di “annunci personalizzati“.
Il modello di Meta non consentiva inoltre agli utenti di esercitare il loro diritto di acconsentire liberamente alla combinazione dei loro dati personali. Nel novembre 2024, dopo numerosi scambi con la Commissione, Meta ha introdotto un’altra versione del modello di annunci personalizzati gratuiti, offrendo una nuova opzione che presumibilmente utilizza meno dati personali per visualizzare gli annunci pubblicitari. La Commissione sta attualmente valutando questa nuova opzione e prosegue il dialogo con Meta, chiedendo all’azienda di fornire prove dell’impatto pratico di questo nuovo modello pubblicitario. Fatta salva questa valutazione in corso, la decisione odierna che accerta la non conformità riguarda il periodo durante il quale agli utenti finali nell’UE è stata offerta solo l’opzione binaria “Consenso o pagamento” tra marzo 2024, quando gli obblighi di DMA sono diventati giuridicamente vincolanti, e novembre 2024, quando è stato introdotto il nuovo modello pubblicitario di Meta.
“La Commissione Europea sta cercando di penalizzare le aziende americane di successo, mentre consente alle imprese cinesi ed europee di operare secondo standard diversi. Non si tratta solo di una multa”, è la posizione espressa da Joel Kaplan, Chief Global Affairs Officer di Meta, aggiungendo “il fatto che la Commissione ci costringa a cambiare il nostro modello di business equivale, di fatto, a imporre a Meta una tariffa da miliardi di dollari, obbligandoci a offrire un servizio di livello inferiore. Inoltre, limitando ingiustamente la pubblicità personalizzata, la Commissione Europea sta danneggiando anche le imprese e le economie europee”.