(Teleborsa) – Il settore manifatturiero dell’eurozona ha registrato ad aprile il secondo aumento mensile consecutivo della produzione. Il tasso di crescita è salito al livello più alto in appena più di tre anni, provando ulteriormente la ripresa dell’economia manifatturiera dell’euro zona. I nuovi ordini hanno continuato a riportare un calo, ma la domanda si è quasi stabilizzata e il tasso di contrazione è ulteriormente rallentato. Lo afferma la consueta ricerca di S&P Global e Hamburg Commercial Bank.
Secondo i dati raccolti, i mercati esteri (che includono il traffico intra eurozona) sono stati quelli a frenare principalmente l’andamento delle vendite. Anche i livelli occupazionali, delle giacenze e dell’attività di acquisto hanno riportato tassi di contrazione più deboli, ma la fiducia è stata la più debole finora del 2025.
L’HCOB PMI del Settore Manifatturiero Eurozona è salito ad aprile per il quarto mese consecutivo raggiungendo il valore massimo in 32 mesi di 49 punti, da 48,6 punti di marzo, risultando superiore ai 48,7 punti attesi dagli analisti. Sebbene ancora al di sotto della soglia che separa l’espansione dalla contrazione di 50, l’indice ha mostrato un declino generalmente marginale.
“Il quarto aumento consecutivo del HCOB PMI può essere visto come un segnale che il settore manifatturiero si sta stabilizzando – ha commentato Cyrus de la Rubia, Chief Economist presso la Hamburg Commercial Bank – Ciò rappresenta una sorpresa, viste le numerose incertezze e i turbamenti degli ultimi mesi. Tuttavia, la situazione rimane delicata, come dimostra il fatto che l’indice principale rimane inferiore alla soglia di 50. L’attività industriale rimane fortemente esposta ai dazi statunitensi, ma il previsto forte aumento della spesa per la difesa nell’UE potrebbe contribuire a stabilizzare la situazione nel lungo periodo. Ciò è confermato dall’indice che osserva l’ottimismo del sondaggio, che è relativamente elevato rispetto alla tendenza degli ultimi tre anni”.
“La quasi stabilizzazione dell’economia manifatturiera è stata stimolata dalla ripresa di aprile della produzione in Germania e Francia, mentre l’Italia sta lottando per il suo ritorno alla crescita. Questo potrebbe essere stato stimolato dal calo dei prezzi del petrolio e del gas, sottolineato da una diminuzione dei prezzi di acquisto che erano aumentati negli ultimi tre mesi. Anche il taglio dei tassi di interesse da parte della BCE e la prospettiva di un ulteriore allentamento monetario hanno probabilmente rappresentato una notizia positiva per le aziende”.