(Teleborsa) – A marzo l’attività delle Reti di consulenza si concretizza con una raccolta netta di 5,3 miliardi di euro; prosegue quindi il processo di crescita tendenziale dei volumi di raccolta con un aumento del 35,6% rispetto al medesimo mese del 2024. Ancora una volta, la spinta arriva dai prodotti del risparmio gestito sui quali vengono realizzati investimenti netti quasi triplicati e pari a 3,6 miliardi di euro (+185% a/a), con il coinvolgimento di tutte le macro tipologie di prodotto e, più in particolare, dei fondi comuni di investimento.
La raccolta netta realizzata sugli strumenti finanziari amministrati, pur in flessione (-67,4% a/a), si conferma su importi significativi, pari a 1,7 miliardi di euro, anche per effetto di una rilevante attività di collocamento sul mercato primario che ha coinvolto le obbligazioni corporate. Il flusso netto di risorse verso conti correnti e depositi si conferma positivo e su importi contenuti (62 milioni).
La raccolta netta associata al servizio di consulenza con fee specifica (fee only/fee on top) si attesta a circa 1,4 miliardi di euro con un incremento del 19% a/a; nel primo trimestre dell’anno, quindi, i volumi netti complessivi salgono a 4,1 miliardi con una crescita del 35,2% a/a. La crescente domanda di consulenza rivolta alle Reti viene confermata anche dal costante aumento del numero di clienti che a fine mese raggiunge i 5,264 milioni di unità (+21 mila unità rispetto a febbraio 2025).
“I risultati di marzo si inseriscono in un percorso di crescita strutturale che conferma il ruolo sempre più centrale dell’industria della consulenza finanziaria nel valorizzare il risparmio degli italiani. Le Reti rappresentano oggi una leva strategica per orientare le scelte delle famiglie verso investimenti consapevoli, in grado di generare valore nel tempo. Un’evoluzione che rafforza la consulenza qualificata come punto di riferimento affidabile e come infrastruttura moderna al servizio della ricchezza privata e dello sviluppo collettivo”, dichiara Marco Tofanelli, Segretario Generale dell’Associazione.
L’attività realizzata sui fondi comuni di investimento si traduce in investimenti netti quasi quadruplicati rispetto all’anno precedente e pari a 1,9 miliardi di euro. Le scelte di investimento privilegiano sempre le gestioni collettive di diritto estero, sulle quali confluiscono risorse nette per 1,5 miliardi, ma si rafforza anche il gradimento nei confronti degli Oicr italiani per i quali il saldo delle movimentazioni raggiunge i 412 milioni di euro. I fondi obbligazionari catalizzano i flussi positivi di raccolta per 1,6 miliardi di euro, seguiti dai prodotti flessibili (415 milioni) e monetari (210 milioni); ancora negativo il bilancio dei fondi bilanciati (-234 milioni) e azionari (-161 milioni).
I prodotti assicurativi/previdenziali si confermano la seconda asset class del gestito per volumi di raccolta mensili; i premi netti versati valgono 933 milioni di euro, valore quasi triplicato (+172%) rispetto al dato dell’anno precedente. Le dinamiche di crescita tendenziale coinvolgono le unit linked (561 milioni) e le polizze vita tradizionali (122 milioni), mentre i prodotti multiramo (174 milioni) risultano in minima contrazione. La raccolta netta in gestioni patrimoniali individuali si attesta a 697 milioni di euro (+71,2% a/a); la crescita rispetto all’anno precedente è attribuibile prevalentemente alle gestioni patrimoniali mobiliari, coinvolte da flussi netti per 419 milioni.
Nel mese di marzo, il contributo complessivo delle Reti al sistema degli Oicr aperti, attraverso la distribuzione diretta e indiretta di quote, è pari a 3 miliardi di euro, il 78,4% del bilancio mensile complessivo dell’intero sistema fondi aperti (3,8 miliardi). Da inizio anno, l’apporto delle Reti si attesta a 7 miliardi, compensando i deflussi attribuibili all’insieme degli altri operatori sul mercato e portando in positivo il bilancio dell’intera industria (6,4 miliardi di euro).
L’attività di raccolta in strumenti finanziari amministrati, nel complesso pari a 1,7 miliardi, vede la prevalenza dei volumi di raccolta determinati dal collocamento sul mercato primario (974 milioni). Nel complesso, le scelte di investimento privilegiano le obbligazioni corporate con investimenti netti per 867 milioni, dei quali 562 milioni da primo collocamento, e gli exchange traded product, sui quali viene realizzata una raccolta mensile pari a 522 milioni di euro. Bilancio positivo anche per i titoli azionari (217 milioni) e i titoli di Stato (255 milioni), con questi ultimi però in forte rallentamento; nonostante l’attività sul mercato primario (385 milioni), la raccolta in certificate è negativa per 185 milioni, condizionata da vendite sul mercato secondario e scadenze