(Teleborsa) – Al termine della due giorni di negoziati a Ginevra, Cina e Stati Uniti hanno annunciato un primo accordo sui dazi che servirà a stabilire un “meccanismo di consultazione” sul commercio. Maggiori dettagli sono attesi per la giornata di oggi. Gli incontri sono avvenuti nella casa dell’ambasciatore svizzero alla Nazioni Unite.
Segnali positivi erano arrivati nelle ore precedenti sia dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che dal segretario al Tesoro, Scott Bessent. Entrambe avevano evidenziato i “sostanziali progressi” compiuti, con Trumo che ha parlato anche di “un reset totale negoziato in modo amichevole, ma costruttivo”. Il rappresentate al commercio Jamieson Greer, ha parlato direttamente di “un’intesa” anche se non è entrato nel merito di contenuti e dettagli. Poco dopo è arrivata anche una nota della Casa Bianca che annunciava “un’accordo commerciale con la Cina”.
Maggiore chiarezza è arrivata da Pechino che attraverso il vice premier He Lifeng ha parlato di un’intesa per stabilire un “meccanismo di consultazione” sul commercio per consentire scambi “regolari e irregolari relativi alle questioni commerciali”. Durante le trattative a parlare era stato l’assistente del ministro degli Esteri cinese, Miao Deyu, che aveva ribadito la posizione ufficiale di Pechino sulle tariffe. L’approccio americano “sacrifica gli interessi legittimi dei Paesi di tutto il mondo a favore degli interessi egemonici”, aveva ripetuto precisando ancora una volta che la Cina “si oppone all’imposizione dei ‘dazi reciproci‘ e ha adottato energiche misure legali per contrastarli con fermezza”, puntando a tutelare “con fermezza” i propri interessi di sviluppo e favorire “l’equità e la giustizia internazionali, e l’ordine commerciale internazionale“.
Resta da capire se oltre alle parole l’intesa porterà realmente degli elementi in grado di disinnescare la guerra commerciale in corso e attenuare le già pesanti ricadute sull’economia mondiale, come hanno dimostrato le tensioni sui mercati finanziari e gli allarmi per una possibile recessione.