(Teleborsa) – Palazzo Bonaparte a Roma apre le porte alle immagini più iconiche della fotografia del Novecento, con le immagini della mostra “Elliott Erwitt. Icons”, visitabile dal 28 giugno al 21 settembre 2025. Dopo il grande successo di Munch, prende così il via la nuova stagione espositiva, dedicata al grande maestro della fotografia.
L’arte di Elliott Erwit è rappresentata in 80 scatti che ripercorrono la lunga e brillante carriera dell’artista, capace di guardare il mondo con con leggerezza, empatia, meraviglia e di cogliere l’anima del Novecento, trasformando attimi ordinari in immagini indimenticabili.
Curata da Biba Giacchetti, una delle massime conoscitrici di Erwitt a livello internazionale, con l’assistenza tecnica di Gabriele Accornero, la mostra è uno spaccato della storia e del costume, un percorso sintetico e completo della sua genialità: dai suoi cani antropomorfi ai potenti della terra, dalle grandi star del cinema, una su tutte Marilyn, ai suoi bambini.
L’artista può essere considerato un protagonista assoluto della cultura visiva del nostro tempo. Le sue immagini, i suoi libri, i reportage, le illustrazioni e le campagne pubblicitarie hanno attraversato i decenni, influenzando generazioni di fotografi e artisti.
Erwitt non è solo un fotografo, è il cantore della commedia umana, testimone delle piccole e grandi assurdità della vita, che raccontare con un’ironia disarmante, una poesia sottile e una grazia senza tempo. Le sue immagini – celebri, indimenticabili, spesso folgoranti – riescono a essere al tempo stesso leggere e profonde, intime e universali. Sono scatti che fanno sorridere, riflettere, emozionare.
“Nei momenti più tristi e invernali della vita, quando una nube ti avvolge da settimane, improvvisamente la visione di qualcosa di meraviglioso può cambiare l’aspetto delle cose, il tuo stato d’animo. Il tipo di fotografia che piace a me, quella in cui viene colto l’istante, è molto simile a questo squarcio nelle nuvole. In un lampo, una foto meravigliosa sembra uscire fuori dal nulla”. Con queste parole Erwitt sintetizza lo spirito e la poetica con cui filtra la realtà, cogliendone gli aspetti a volte giocosi, a volte irriverenti o quasi surreali, che ne fanno un maestro indiscusso della commedia umana.
La mostra “Elliott Erwitt. Icons” è prodotta e organizzata da Arthemisia, in collaborazione con Orion57 e Bridgeconsultingpro. Main partner della mostra la Fondazione Terzo Pilastro – Internazionale con Fondazione Cultura e Arte e Poema.
“Accogliere le fotografie di Elliott Erwitt a Palazzo Bonaparte, il luogo delle più grandi mostre a Roma e in Italia, è per noi non solo un onore, ma anche una grande emozione. Le sue immagini – ironiche, eleganti, a volte pungenti, sempre profondamente umane – ci ricordano che lo straordinario si nasconde nell’ordinario, e che la bellezza può essere anche un sorriso lieve, colto al volo prima che svanisca”, commenta Iole Siena, Presidente di Arthemisia, aggiungendo”in queste sale romane, dove la storia si affaccia su Piazza Venezia, la sua fotografia trova uno spazio naturale: perché anche qui convivono il rigore e la sorpresa, la memoria e il gioco, l’istante e l’eternità. Il nostro augurio è che Erwitt e questa mostra vi facciano sorridere, riflettere, e magari anche commuovere”.
“Sono molto lieta che la solida partnership tra Arthemisia e la Fondazione Terzo Pilastro prosegua, nel periodo estivo, con la grande mostra dedicata ad Elliott Erwitt, uno dei fotografi del Novecento più amati dal pubblico in tutto il mondo. – sottolinea la Prof.ssa Alessandra Taccone, Presidente della Fondazione Terzo Pilatro Internazionale – In primo luogo, perché – come insegna il mio illustre predecessore, il Prof. Avv. Emmanuele F. M. Emanuele, che ha promosso in passato svariate mostre fotografiche di successo – ormai dalla fine del secolo scorso la fotografia è a tutti gli effetti considerata una forma d’arte autonoma, che non imita la pittura o la scultura ma indaga la realtà e i temi della bellezza, del dolore, della vita attraverso un linguaggio proprio e altrettanto autorevole. In secondo luogo, perché la fotografia di Erwitt rappresenta un unicum nel panorama internazionale: con un approccio tra il neorealismo e il minimalismo, l’uso prevalente del bianco e nero, un intuito e una sensibilità fuori dal comune e una tecnica sopraffina (egli ha lavorato quasi sempre con macchine 35mm, come la Leica M3, che gli hanno permesso di catturare momenti autentici e senza pose), Elliott Erwitt ha saputo lasciare una propria, peculiare visione del mondo, cogliendone l’ironia, come nella bellissima serie dedicata ai cani, ma anche le fragilità, le imperfezioni, lo stupore e le verità sottese, come nel caso dei ritratti dei personaggi famosi o della variegata serie delle immagini urbane. Degna di nota, poi, è la sezione dei “Self-Portrait”: scatti a tratti giocosi, burleschi, privi di qualsiasi autocompiacimento, attraverso cui l’artista gioca con la sua identità di fotoreporter, osservando il mondo con candido disincanto. Si tratta dunque, per concludere, di una mostra che indaga, attraverso la forza delle immagini, i grandi temi della vita: un’impresa che richiede una sensibilità e una capacità narrativa fuori dal comune, due doti che indubbiamente Erwitt possedeva”.
Nel percorso espositivo vi sono ritratti di Marilyn Monroe, Che Guevara, Kerouac, Marlene Dietrich, Fidel Castro, Sophia Loren, Arnold Schwarzenegger e fotografie che hanno fatto la storia, come il diverbio tra Nixon e Krusciov, il funerale di Kennedy, il grande match tra Frazier e Alì, così come le icone più amate dal pubblico per la loro forza romantica, come il California Kiss, o quelle più intime e private, come lo scatto della sua primogenita neonata, osservata sul letto dalla mamma.
Una particolare attenzione poi è destinata ai cani, di cui Erwitt apprezzava l’atteggiamento irriverente, libero e svincolato dalle comuni regole che condizionano gli esseri umani. Moltissimi sono gli scatti “dal punto di vista dei cani”, lasciando comparire nelle sue composizioni solo le scarpe o una parte delle gambe dei loro padroni.
La mostra vede come special partner Ricola, mobility partner Frecciarossa Treno Ufficiale e sponsor tecnico Ferrari Trento.