(Teleborsa) – All’ingresso della stagione delle trimestrali, i mercati guardano con cautela alle sfide geopolitiche emergenti: le tensioni sui dazi commerciali – in particolare quelli promossi dall’amministrazione Trump – stanno appesantendo il sentiment degli investitori e riducendo le stime sugli utili. È un contesto che fa da contraltare al vertice del G20 in Sudafrica, dove le diplomazie economiche vanno a caccia di una possibile de-escalation dei conflitti. Sarà quindi un momento cruciale per misurare in modo reale l’impatto delle politiche commerciali.
Gli analisti stimano una crescita degli utili per azione (EPS) dell’S&P500 del 4–5% su base annua per il secondo trimestre, ben al di sotto dei ritmi del primo trimestre (intorno al 12–13%). Il rallentamento è attribuito alle incertezze sul commercio globale e ai potenziali margini compressi in settori più esposti a costi importati e dazi secondo Goldman Sachs. Goldman Sachs Research ha inoltre calcolato che le nuove misure tariffarie hanno già fatto salire il tasso effettivo dei dazi dal 3% al 13%, con una previsione di arrivo al 17% entro fine anno. Il loro studio indica che circa il 70% dell’onere dei dazi verrà trasferito ai consumatori, mentre il resto ricadrà, in parte, sulle imprese stesse.
Gli analisti hanno previsto anche una compressione dei margini operativi di circa 50 punti base (da 12,1% a circa 11,6%). Tuttavia, Goldman rimane moderatamente ottimista: il consensus aggregato potrebbe superare le basse aspettative attuali e l’EPS annuo complessivo è stimato in crescita del 7% nel 2025 (fino a circa 262 dollari per azione). Il team strategico guidato da David Kostin prevede che lo S&P500 raggiungerà 6.500 punti in 12 mesi, pari a un rialzo del circa 4% dal livello attuale. I target semestrali sono di 6.600 (circa +6%) e annuali di 6.900 (+11%). Il rally è guidato dalla forza dei titoli large-cap e dalle attese di una politica monetaria più espansiva, cioè una riduzione dei tassi da parte della Fed.
A Durban la questa settimana si incontreranno i ministri delle finanze e i governatori delle banche centrali. Tra i grandi assenti, secondo Reuters, ci sarà il segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, che non parteciperà alla riunione avendo scelto invece di dare la priorità ad una missione in Giappone. Il Sudafrica è soggetto a una nuova tariffa del 30%, l’unico paese dell’Africa subsahariana ad essere individuato nell’ultimo ciclo di annunci del presidente Trump.
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