(Teleborsa) – Il mercato italiano del private equity “ha raggiunto un momento di maturità“, visto che lo scorso anno c’è stato “il lancio del primo continuation fund per un asset italiano gestito da una società nazionale”. Lo sostiene un report sull’M&A in Italia dello studio legale Gatti Pavesi Bianchi Ludovici. I continuation fund sono strumenti di private equity che permettono di trasferire asset non ancora liquidati da un fondo in scadenza a un nuovo fondo.
La storica operazione è stata orchestrata da Ambienta SGR, con sede a Milano, uno dei maggiori investitori in sostenibilità ambientale in Europa. In un accordo annunciato a dicembre, Ambienta ha strutturato un processo di investimento secondario guidato da un fondo di private equity per estendere la sua partecipazione in Wateralia, un’azienda globale produttrice di pompe per l’acqua, nata dalla fusione strategica delle aziende familiari italiane Caprari e Calpeda.
Il fondo Ambienta del 2018, Ambienta III, ha ceduto Wateralia a un nuovo continuation vehicle (CV) single-asset da 500 milioni di euro. Il fondo è stato supportato da un consorzio di importanti investitori secondari, guidato da StepStone Group e Lexington Partners. A dimostrazione della fiducia nella crescita futura dell’azienda, anche l’ultimo fondo di punta di Ambienta, Ambienta IV, ha investito insieme al CV.
Questo non è stato l’unico investimento secondario guidato da un fondo di private equity dello scorso anno. CVC Capital Partners ha eseguito uno dei più grandi continuation fund di sempre in Europa per un asset italiano di pregio. L’operazione, valutata tra 1,5 e 2 miliardi di euro, ha riguardato Multiversity, un fornitore di servizi di istruzione superiore online. CVC ha investito per la prima volta nel gruppo nel 2019 dal suo Fondo VII, assumendone successivamente il pieno controllo e trasformando l’azienda da azienda a conduzione familiare a operatore corporate professionalizzato. Il fondo di CVC del 2017, CVC Capital Partners VII, ha ceduto Multiversity a un nuovo fondo mono-asset ancorato a ICG Strategic Equity, che ha agito in qualità di investitore principale.
Finora, evidenzia il report, i fondi secondari guidati da GP in Italia sono un fenomeno raro. Non sono state effettuate ulteriori operazioni dopo Wateralia e Multiversity, ma queste recenti mosse “potrebbero essere un segnale di ciò che accadrà a breve, con la crescente accettazione di questi strumenti strategici da parte del mercato italiano”, viene sottolineato. Anziché trasferire asset problematici e fortemente scontati, i continuation vehicle consentono ai GP di continuare a coltivare le società di punta ad alte performance in portafoglio oltre il naturale ciclo di vita di 10-12 anni dei loro fondi primari originali.
Il riconoscimento dei vantaggi dei continuation fund, in un contesto di exit più debole, ha visto il mercato secondario guidato dai GP registrare una crescita esponenziale. Solo nel 2024, il mercato globale guidato dai GP ha raggiunto un volume di transazioni di circa 75 miliardi di dollari, un nuovo record.
Per il mercato italiano, l’adozione provvisoria di questa strategia rappresenta “uno sviluppo cruciale”, perchè offre ai gestori di fondi nazionali una nuova via di uscita oltre la tradizionale vendita, acquisizione secondaria o l’IPO.
“Consentendo ai gestori di fondi di sbloccare liquidità per i loro LP mantenendo al contempo il controllo delle società più performanti, si offre loro un secondo morso in termini di creazione di valore – si legge nel report di Gatti Pavesi Bianchi Ludovici – Man mano che GP e LP italiani acquisiscono maggiore familiarità con queste strutture, i precedenti di successo stabiliti da Ambienta e CVC potrebbero aprire la strada a un aumento significativo dell’attività di CV. Questo sarebbe uno sviluppo positivo e allineerebbe ulteriormente il mercato italiano del private equity alle tendenze globali“.