(Teleborsa) – “Navighiamo in acque in cui le correnti cambiano rapidamente. La frammentazione geopolitica, il cambiamento climatico e la rapida innovazione digitale stanno rimodellando i flussi finanziari e i canali attraverso cui scorre”. Lo ha ricordato la Presidente della BCE Christine Lagarde, introducendo la nona conferenza annuale dell’ESRB – European Systemic Risk Board.
Facendo una similitudine con i sottomarini, Lagarde ha affermato “il nostro compito è ascoltare attentamente e distinguere gli echi (di un rischio finanziario) dal rumore (di fondo)”. “Per quanto le strutture finanziarie possano cambiare, i modelli di rischio persistono“, ha spiegato la Presidente, citando Charles Kindleberger: “Le crisi finanziarie sono una costante persistente” e sottolineando “riconoscendo i segnali ricorrenti, possiamo tenere sotto controllo tali crisi e preservare la stabilità”.
“Oggi esaminerete molti dei modi in cui la finanza sta cambiando a una velocità vertiginosa, attraverso nuove tecnologie, nuovi attori e nuove forme di finanza. Eppure, come dimostra il settore delle criptovalute – ha sottolineato – gli echi del rischio rimangono familiari: tensioni di liquidità, leva finanziaria, improvvisa perdita di fiducia e interconnessioni nascoste”.
“Il nostro compito è quello di distinguerci dal rumore delle “novità”, rimanendo ancorati ai principi perenni di una buona gestione del rischio, della supervisione e di una politica efficace”, ha ribadito Lagarde, facendo cenno a parametri chiave come la solidità patrimoniale, i dati di bilancio, una gestione sana e una vigilanza efficace.
“Questo compito è diventato sempre più impegnativo. In passato, quando il sistema finanziario europeo era dominato dalle banche, individuare i rischi spesso significava leggere attentamente i bilanci delle banche. Quel mondo è cambiato. Il settore finanziario non bancario europeo si è espanso rapidamente. – ha ricordato Lagarde – In termini relativi, ora è più grande di quello degli Stati Uniti, pari a 3,8 volte il PIL rispetto a 3,1 volte negli Stati Uniti. Allo stesso tempo, le attività delle banche sono interconnesse con queste entità e sempre più con nuovi operatori come le piattaforme fintech”.
“Due costanti possono aiutarci a gestire questa complessità – afferma la Presidente – La prima è che le attività finanziarie, per quanto nuove possano apparire, sono quasi sempre variazioni di attività senza tempo (transazioni, risparmio e indebitamento; investimenti e condivisione del rischio; assicurazioni e coperture; trasformazione delle scadenze) e, allo stesso modo, i rischi derivanti da queste attività – ovvero rischi di credito, di mercato, di liquidità, di sottoscrizione e operativi – sono altrettanto duraturi. La seconda costante è il quadro di riferimento per una solida gestione e supervisione del rischio, principi che durano meglio quando sono definiti a livello globale. Ecco perché le banche continuano a essere governate da standard globali sviluppati dal Comitato di Basilea e perché il Financial Stability Board sta estendendo tale quadro alle nuove attività finanziarie”.
“Ciò non significa riluttanza ad adattarsi alle nuove realtà. – precisa Lagarde – Al contrario, si tratta di utilizzare un quadro stabile che consenta alle autorità di regolamentazione e di vigilanza di ‘distinguere il rumore’. Per questo motivo, l’ESRB ha sostenuto un approccio alla stabilità finanziaria basato sulle attività e a livello di sistema” e, “considerando il sistema nel suo complesso, piuttosto che come un insieme di singole imprese, riesce a comprendere meglio come i rischi si propagano tra queste istituzioni”.
Lagarde ha poi fatto cenno al caso specifico delle stablecoin, spiegando che “sono usate principalmente come ponte da e per l’ecosistema delle criptovalute e come strumento per facilitare il trading di criptovalute. Ma aspirano anche ad assumere funzioni più tradizionali, come ad esempio fungere da mezzo di scambio”. Di qui la necessità di “adottare misure concrete ora. La legislazione europea dovrebbe garantire che tali sistemi non possano operare nell’UE se non supportati da solidi regimi di equivalenza in altre giurisdizioni e da garanzie relative al trasferimento di attività tra entità dell’UE e non UE. Ciò evidenzia anche perché la cooperazione internazionale è indispensabile. Senza parità di condizioni a livello globale, i rischi cercheranno sempre la via di minor resistenza”.