(Teleborsa) – La Commissione europea ha presentato al Consiglio Ue una proposta di sospensione di alcune disposizioni commerciali dell’Accordo di associazione con Israele, motivata da gravi violazioni dell’articolo 2 del trattato, che sancisce il rispetto dei diritti umani e dei principi democratici. La decisione segue la constatazione di un deterioramento senza precedenti della situazione umanitaria a Gaza, aggravata dal blocco degli aiuti e dall’avanzamento del piano di insediamenti nell’area E1 della Cisgiordania.
La mossa, annunciata dalla presidente Ursula von der Leyen durante il suo discorso sullo Stato dell’Unione, ha un forte valore politico ma anche rilevanti implicazioni economiche. La sospensione riguarda le disposizioni che garantivano a Israele un accesso preferenziale al mercato europeo: una volta in vigore, le esportazioni israeliane verso l’UE saranno soggette ai dazi applicati agli altri Paesi terzi privi di accordi di libero scambio.
“Gli orribili eventi che si svolgono quotidianamente a Gaza devono fermarsi. Ci deve essere un cessate il fuoco immediato, l’accesso senza restrizioni per tutti gli aiuti umanitari e il rilascio di tutti gli ostaggi detenuti da Hamas – ha dichiarato von der Leyen –. L’Unione europea rimane il più grande donatore di aiuti umanitari e un campione incrollabile della soluzione a due Stati“.
La Commissione ha ricordato che nel 2024 il valore complessivo degli scambi di beni tra UE e Israele ha raggiunto i 42,6 miliardi di euro. L’Unione è il principale partner commerciale di Tel Aviv, assorbendo il 32% del suo interscambio, mentre per l’Ue Israele è il 31esimo partner commerciale. Le importazioni europee da Israele ammontano a 15,9 miliardi, concentrate su macchinari e mezzi di trasporto (7 miliardi), chimici (2,9 miliardi) e altri manufatti (1,9 miliardi). Le esportazioni dall’UE verso Israele toccano i 26,7 miliardi, con una struttura merceologica simile. Anche i servizi pesano in modo significativo, con un giro d’affari di 25,6 miliardi nel 2023.
La Commissione ha inoltre annunciato la sospensione del sostegno bilaterale previsto per il periodo 2025-2027, pari a circa 6 milioni di euro l’anno, oltre al blocco di progetti di cooperazione istituzionale e regionale per un valore stimato di 14 milioni. Restano esclusi dal congelamento i finanziamenti destinati alla società civile israeliana e a Yad Vashem.
Parallelamente, Bruxelles propone un pacchetto di sanzioni che colpisce Hamas, alcuni ministri israeliani considerati estremisti e i coloni violenti in Cisgiordania, con misure restrittive previste nell’ambito del regime globale di sanzioni per i diritti umani.
Ora il Consiglio sarà chiamato a pronunciarsi: per la sospensione delle misure commerciali è sufficiente la maggioranza qualificata, mentre l’approvazione delle sanzioni richiede l’unanimità. Una volta adottata, la sospensione entrerà in vigore 30 giorni dopo la notifica all’Associazione UE-Israele.