(Teleborsa) – La Federal Reserve ha attuato il suo primo taglio dei tassi del 2025, ampiamente atteso, e ha segnalato che altri due tagli sono in arrivo entro la fine dell’anno, a causa dell’intensificarsi delle preoccupazioni sul mercato del lavoro statunitense, nonostante l’inflazione rimanga elevata.
La decisione sui tassi
Il Federal Open Market Committee (FOMC) ha votato mercoledì con 11 voti favorevoli e 1 contrario per ridurre l’intervallo obiettivo del tasso di riferimento al 4%-4,25%, dopo aver mantenuto i tassi invariati per cinque riunioni consecutive quest’anno. Il neo-membro del board Stephen Miran è stato l’unico esponente a votare contro la riduzione di un quarto di punto, proponendo invece un taglio di mezzo punto.
“Il taglio dei tassi da parte della Fed riflette i crescenti segnali di rallentamento economico e l’indebolimento del mercato del lavoro – ha commentato Robert Lind, economista di Capital Group – La crescita dell’occupazione si è chiaramente indebolita e la disoccupazione è leggermente aumentata. Tuttavia, con l’inflazione che rimane una preoccupazione, in particolare a causa dell’impatto dei dazi sui prezzi, il percorso futuro della Fed rimane in delicato equilibrio. Probabilmente un ulteriore allentamento seguirà un approccio cauto e dipenderà dai dati”.
Il focus sul mercato del lavoro
“La domanda di lavoro si è attenuata e il recente ritmo di creazione di posti di lavoro sembra essere inferiore al tasso di pareggio necessario per mantenere costante il tasso di disoccupazione – ha dichiarato il presidente della Fed, Jerome Powell, in conferenza stampa – Non posso più dire che il mercato del lavoro sia molto solido“.
“Il marcato rallentamento sia dell’offerta che della domanda di lavoratori è insolito in questo mercato del lavoro meno dinamico e in qualche modo più debole – ha affermato in un altro passaggio – I rischi al ribasso per l’occupazione sembrano essere aumentati“.
Il percorso futuro
I membri del FOMC hanno aggiornato le loro proiezioni economiche nella riunione e ora prevedono due ulteriori tagli di un quarto di punto percentuale quest’anno, ovvero uno in più rispetto a quanto previsto a giugno. Prevedono un taglio di un quarto di punto percentuale nel 2026 e uno nel 2027.
“L’orientamento del dot plot indica che la Fed probabilmente effettuerà tagli da 25 punti base a ottobre e dicembre, oltre che nel meeting odierno – ha commentato Simon Dangoor, head of Fixed Income Macro strategies di Goldman Sachs Asset Management – La maggioranza del FOMC punta ora a due ulteriori tagli quest’anno, fattore che evidenzia come l’ala più accomodante del comitato abbia assunto un ruolo prevalente. A nostro avviso, solo un forte rialzo inatteso dell’inflazione o un’improvvisa ripresa del mercato del lavoro potrebbe spingere la Fed a deviare dall’attuale percorso di allentamento”.
Powell ha sottolineato che la decisione di tagliare pone la politica monetaria in una posizione “più neutrale” rispetto alle precedenti caratterizzazioni di moderatamente restrittiva. Guardando alle prospettive di ulteriori interventi sui tassi, Powell si è mostrato cauto, affermando che la Fed si trova ora in una “situazione di riunione in riunione”. Powell ha anche segnalato la continua preoccupazione per le pressioni inflazionistiche derivanti dai dazi: “Il nostro obbligo è garantire che un aumento una tantum del livello dei prezzi non diventi un problema di inflazione persistente”.