(Teleborsa) – Nel terzo trimestre del 2025 le imprese dell’area euro hanno segnalato un lieve irrigidimento delle condizioni di prestito bancario, mentre fabbisogno e disponibilità di finanziamenti sono rimasti sostanzialmente invariati. È quanto emerge dall’ultima edizione della Survey on the Access to Finance of Enterprises (SAFE) condotta dalla BCE tra il 27 agosto e il 3 ottobre su oltre 10.000 aziende. Il sondaggio ha delineato un quadro di credito stabile ma ancora selettivo, in un contesto di crescita debole e inflazione attesa su livelli moderatamente elevati.
Un modesto aumento dei tassi d’interesse sui prestiti bancari è stato riportato da un saldo netto del 2% delle imprese (contro -14% nel trimestre precedente), trainato soprattutto dalle PMI, mentre un 3% netto delle grandi aziende ha segnalato un calo. Sono aumentati anche costi accessori e richieste di garanzie, rispettivamente al 23% e al 16% netto.
Il fabbisogno di credito bancario è rimasto stabile (0%), con una disponibilità leggermente negativa (-1%). Il cosiddetto financing gap – la differenza tra domanda e offerta di credito – è salito all’1%. Le imprese continuano a ritenere che il quadro economico generale sia il principale fattore limitante, pur registrando un lieve miglioramento nella propensione delle banche a concedere prestiti.
Sul piano operativo, le aziende non hanno segnalato variazioni nel fatturato, ma indicano profitti in calo e investimenti in aumento. Le aspettative d’inflazione restano stabili: 2,5% a un anno e 3% a cinque anni, con oltre la metà delle imprese che continua a percepire rischi al rialzo nel lungo periodo.
