(Teleborsa) – Nel primo semestre del 2025, le imprese con stabile organizzazione in Italia hanno registrato una raccolta premi complessiva pari a 88,9 miliardi di euro, in aumento dell’8,5% rispetto al primo semestre 2024 e il risultato più elevato degli ultimi 15 anni. Lo comunica l’Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS), spiegando che nel settore Danni la raccolta premi risulta in aumento del +7,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, proseguendo la dinamica di crescita osservata dal 2021, in concomitanza con la fase post-pandemica, mentre nel settore Vita l’incremento su base annua è ancora più significativo, pari al +9,0%.
Nel primo semestre 2025 le imprese di assicurazione con sede legale in Italia continuano a detenere quasi integralmente la raccolta del settore Vita; la quota riconducibile agli stabilimenti di imprese estere registra un’ulteriore contrazione, attestandosi al 2,5% (il livello più basso dopo quello del 2011). Nelle coperture Danni, al contrario, nel primo semestre del 2025 si conferma la dinamica di crescita dei volumi raccolti dagli stabilimenti di imprese estere, che raggiungono il 18% della raccolta Danni complessiva (raddoppiata rispetto al livello osservato nel 2011).
Il settore Vita
Nel primo semestre 2025, la raccolta complessiva del settore Vita aumenta del +9,0% su base annua, raggiungendo 62,9 miliardi di euro, con un tasso di crescita inferiore rispetto a quello del 2024 (+15,8%). La raccolta del ramo I mostra una lieve contrazione su base annua (-1,4%), a quota 39,3 miliardi di euro, mentre il ramo III rappresenta il principale fattore di espansione, con un aumento su base annua del +32,6% (corrispondente a quasi 5 miliardi aggiuntivi) e un volume di 20,2 miliardi. Tra gli altri rami Vita, il ramo VI evidenzia la crescita più marcata (+44,8%).
Il peso del nuovo business sulla produzione del settore Vita risulta in aumento per il terzo anno consecutivo. L’incremento è attribuibile sia alla maggiore incidenza delle nuove coperture tradizionali di ramo I, sia al contributo delle nuove coperture di ramo III, tornato a crescere nel 2025 dopo tre anni di flessione.
L’ammontare complessivo della raccolta vita è composto principalmente da premi unici, che rappresentano l’85,7% del totale, con un incremento del 10,3% rispetto al primo semestre 2024. I premi periodici, prevalenti nei contratti di ramo IV (polizze Long Term Care) con una durata mediamente più lunga, costituiscono il restante 14,3%.
Nella distribuzione delle polizze Vita si osserva un incremento del contributo sia degli Sportelli bancari e postali che dei Consulenti Finanziari, mentre diminuisce l’incidenza di Brokers e Agenzie con mandato. La quota di Consulenti Finanziari è passata dal 15,8% nei primi sei mesi 2024 al 17,7% nello stesso periodo del 2025, sostenuta principalmente dalla crescita nei volumi delle polizze individuali, in particolare di tipo unit-linked. Il 6,6% della raccolta Vita del primo semestre del 2025 è associata a polizze collettive, in lieve aumento rispetto al 6,2% dello stesso periodo dell’anno precedente. Le Agenzie in economia e gerenze, principale canale distributivo delle polizze collettive (in particolare di ramo I e VI), hanno registrato un incremento significativo su base annua (+38,4%).
Il settore Danni
Nel primo semestre 2025 la raccolta del settore Danni ammonta a 26 miliardi di euro, confermando la dinamica espansiva osservata negli ultimi anni. L’incremento interessa sia il settore non-auto, che registra un aumento del +7,4% e raggiunge 15,5 milardi, sia il comparto auto, in crescita del +7,5% per un totale di 10,5 miliardi.
Nel comparto auto prosegue l’espansione della raccolta di ramo 3 – CVT, che rappresenta il 26,7% e mostra una variazione annua del +11,5%. Anche la raccolta del ramo 10 – RC Auto risulta in aumento rispetto al 2024 (+6,1%). La crescita del settore non-auto è comune ai principali comparti. Cresce il comparto Salute, nella sua componente Infortuni (+3,9%) ma soprattutto Malattia (+12,7%); nel comparto Property il ramo Incendio fornisce un contributo determinante, con una variazione del +21,4%. La R.C. Generale registra,
nello stesso periodo, un incremento più contenuto (+0,7%).
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