(Teleborsa) – In Francia, Passa, non senza fatica, il bilancio della previdenza sociale per il 2026, approvato con uno scarto risicatissimo dall’Assemblea nazionale: 247 voti a favore contro 234 contrari. Il testo ha ricevuto in extremis il via libera del Parlamento francese dopo una rilettura del testo ed apre la strada per l’approvazione della Legge di bilancio entro la fine dell’anno.
La strategia del primo ministro francese Sebastien Lecornu di fare concessioni all’opposizione si è rivelata vincente, soprattutto promettere al Partito Socialista il congelamento della riforma pensionistica, che aveva creato enormi divisioni nell’ambito di una maggioranza frammentata. Il capo del governo, al contrario dei suoi predecessori Michel Barnier e Francois Bayrou, si sta spendendo per evitare ulteriori slittamenti dell’approvazione della Legge di bilancio, di fronte alla necessità di evitare una nuova crisi di governo in un contesto di forte pressione sociale.
Il testo del bilancio del welfare passerà ora al Senato per una nuova lettura. In caso di voto a favore su una versione conforme, il bilancio di previdenza sociale verrà definitivamente adottato dall’Assemblea, altrimenti si voterà una rilettura, riavviando l’iter bicamerale. Ma i tempi sono ormai strettissimi. L’approvazione in Assemblea, comunque, fa ben sperare per un via libera definitivo, che aprirebbe la strada alla votazione della Legge di Bilancio complessiva a partire dal 15 dicembre.
Le spese per la previdenza sociale, fatta eccezione per il capitolo pensioni, che resta fuori dall’accordo di governo, sono state approvate con una maggioranza di 227 voti a favore e 86 contrari. Il governo ha poi fatto approvare un emendamento che aumenta la spesa per l’assicurazione sanitaria dal 2% al 3%, al fine di ottenere una maggioranza sufficiente al passaggio del testo.
Resta alta l’attenzione sul deficit, che rischia di lievitare sino a 30 miliardi di euro entro il 2026 rispetto ai 23 miliardi stimati a fine 2025, un livello che viene giudicato preoccupante dalle autorità francesi.
Fra i temi del dibattito parlamentare la sospensione della riforma pensionistica sino alle prossime elezioni. Un emendamento reintrodotto all’Assemblea nazionale, dopo esser stato rimosso dal senato, prevede il congelamento dell’aumento dell’età pensionistica a 64 anni sino a gennaio 2028 e in ogni caso dopo le prossime elezioni presidenziali.
