(Teleborsa) – A giugno il mercato degli autocarri prosegue e migliora il suo trend positivo registrando un rialzo a doppia cifra, così come il comparto autobus. I veicoli trainati recuperano e tornano con il segno positivo nel mese. Lo rileva ANFIA che rende noti i numeri sul mercato italiano degli autocarri, rimorchi-semirimorchi e autobus a giugno
Analizzando nel dettaglio il mercato di giugno 2024, nel mese sono stati rilasciati 3.456 libretti di circolazione di nuovi autocarri (+23,8% rispetto a giugno 2023) e 1.447 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti, ovvero con ptt superiore a 3.500 kg (+5,6%), suddivisi in 139 rimorchi (+17,8%) e 1.308 semirimorchi (+4,4%).
Nel primo semestre del 2024 si contano 16.782 libretti di circolazione di nuovi autocarri, il 10,5% in più rispetto ai primi sei mesi del 2023, e 7.167 libretti di circolazione di nuovi rimorchi e semirimorchi pesanti (-14,5% rispetto a gennaio-giugno 2023), così ripartiti: 715 rimorchi (+6,1%) e 6.452 semirimorchi (-16,3%).
Per gli autocarri, nel primo semestre 2024, tutte e quattro le aree geografiche del Paese presentano una variazione positiva: +16,9% il Nord-Est, +10,6% l’area Sud e Isole, +7% il Nord-Ovest e +5,7% le regioni del Centro. Tutte le classi di peso presentano a giugno una crescita dei volumi.
“La prosecuzione della crescita delle immatricolazioni degli autocarri registrata nel mese di giugno testimonia la volontà degli operatori del settore di investire nel rinnovo delle flotte dei veicoli destinati al trasporto merci – commenta Luca Sra, Delegato ANFIA per il trasporto merci.
A fronte di un parco circolante tra i più vecchi in Europa, per realizzare concretamente la sostituzione dei veicoli più vetusti con mezzi nuovi a basse e a zero emissioni di ultima generazione si ribadisce la necessità di adottare una politica di sostegno al settore dell’autotrasporto che sia caratterizzata da una prospettiva pluriennale e da stanziamenti adeguati, prevedendo inoltre premialità specifiche per la rottamazione di veicoli di classe inferiore a Euro IV in occasione dell’acquisto di un veicolo nuovo.
Tale programmazione pluriennale, come già ribadito dalle associazioni della filiera automotive e dell’autotrasporto, dovrà operare nel rispetto del principio della neutralità tecnologica, riconoscendo il contributo di tutte le motorizzazioni disponibili sul mercato in grado di garantire risparmi emissivi, a partire dal gas naturale (compresso o liquefatto) e dal diesel, valorizzando così la filiera italiana dei rispettivi biocarburanti (biometano e HVO).
Si rinnova inoltre l’invito a ripristinare ulteriori misure abilitanti degli investimenti sostenibili come il credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali applicato ai veicoli di ultima generazione”.