(Teleborsa) – Nel 2023, il valore dell’export della filiera dei componenti per autoveicoli si mantiene in crescita (+7%) e ammonta a 25,3 miliardi di Euro (in rialzo anche l’export italiano di tutte le merci con variazioni positive maggiori verso i paesi extra-UE27, +18,2%, rispetto ai paesi dell’UE27+UK, +1,8%). Nello stesso periodo, si registra anche un incremento delle importazioni della componentistica (+7,3%) per un valore di 19,7 miliardi di Euro, portando così la bilancia commerciale a confermare nuovamente un saldo positivo, pari a 5,7 miliardi di Euro, con un avanzo di 1,94 miliardi di Euro nel primo trimestre, 1 miliardo nel secondo, 1,27 miliardi nel terzo e 1,45 miliardi nel quarto.
L’export della componentistica automotive ha avuto una crescita più significativa nella prima metà del 2023 (+16,8% il primo trimestre e +7,3% il secondo), per poi registrare aumenti più contenuti nella seconda (variazione nulla il terzo trimestre e +3,9% il quarto). Per quanto riguarda sia import che export, risultano in crescita quasi tutti i componenti – nello specifico gomma, suono e parti elettriche e meccaniche – ad eccezione dei motori, per i quali diminuiscono sia le importazioni che le esportazioni.
“Anche nel 2023 le esportazioni della componentistica italiana si mantengono in rialzo, con performance migliori nella prima parte dell’anno. Lo scorso anno il valore dell’export è risultato in aumento verso tutti i maggiori Paesi dell’area UE+EFTA+UK, ad eccezione della Svizzera (-3,9%) – ha commentato Marco Stella, Presidente del Gruppo Componenti ANFIA –. La Germania si conferma primo Paese di destinazione dell’export per un valore di 5,2 miliardi di Euro (+5,6%) e una quota del 20,5% sul totale esportato. Fuori dall’UE, il Regno Unito – verso il quale le esportazioni aumentano del 2,7% – mantiene il primato per saldo positivo della bilancia commerciale (poco più di 1 miliardo di Euro), mentre si registrano cali nell’export di componenti verso Stati Uniti (-15,1%), Giappone (-6,2%), India (-9,4%), Corea del Sud (-27,9%), Canada (-8,5%), Argentina (-16,7%) e Sud Africa (-17,3%)”.
“Nel 2023, il comparto si è mosso in un contesto geopolitico internazionale complesso, mentre il quadro economico italiano si è caratterizzato per un clima di incertezza condizionato dall’incremento dell’inflazione e dai rincari dei costi dell’energia e del gas. Nonostante questo, e nonostante i timori di subire le conseguenze del rallentamento dell’economia tedesca, la propensione all’innovazione, alla qualità dei prodotti e dei processi produttivi e alla flessibilità hanno sostenuto la nostra filiera nel suo posizionamento sui mercati internazionali, portandoci a questo buon risultato”, ha aggiunto Stella.