(Teleborsa) – In base ai dati pubblicati dal ministero dei Trasporti ad aprile il mercato automobilistico italiano mostra piccoli segnali di recupero, con circa 139.084 immatricolazioni che segnano una crescita del 2,7% rispetto alle 135.415 unità dello stesso mese del 2024. Unrae sottolinea che questo risultato contribuisce a ridurre la flessione del primo quadrimestre dell’anno a un -0,6% rispetto al 2024, con un totale di 583.038 immatricolazioni contro le 586.735 registrate tra gennaio e aprile dello scorso anno, anche se il confronto con il 2019 evidenzia ancora un gap significativo, pari al 18,2%.
La transizione verso l’elettrico continua a un ritmo contenuto: ad aprile le vetture a zero emissioni (BEV) rappresentano il 4,8% del mercato, in calo rispetto al 5,4% di marzo ma in crescita rispetto al 2,3% di aprile 2024, quando il mercato era influenzato dall’attesa per i nuovi incentivi. Le ibride plug-in (PHEV) raggiungono una quota del 5,7%, in miglioramento sia sul mese precedente (4,5%) sia sull’aprile 2024 (3,3%). Complessivamente, la quota delle ECV si attesta al 10,5%.
“Dopo la ripresa di marzo (+6,2%), ad aprile il mercato auto italiano mantiene il trend positivo contenendo la crescita a +2,7% – ja commentato Roberto Vavassori, Presidente di Anfia che però ha sottolineato che “solo il 12% del totale delle autovetture immatricolate in Italia nei primi quattro mesi dell’anno è prodotto nel nostro Paese”.
“Nonostante le difficoltà del mercato, i modelli del Gruppo Stellantis si posizionano bene: sono infatti 5 i modelli presenti nella top 10 di gennaio-aprile 2025. Solo un terzo dell’immatricolato complessivo del Gruppo, tuttavia, è prodotto in Italia – ha aggiunto –. In prospettiva, ci attendiamo che con i nuovi piani produttivi attualmente in fase di implementazione, si possa significativamente accrescere la produzione sul territorio soprattutto in termini di volumi, e, parallelamente, la quota di mercato delle auto prodotte in Italia”.
Il Centro Studi Promotor ha sottolineato che il mercato italiano dell’auto resta “su livelli estremamente depressi e molto lontani da quelli precedenti la crisi da coronavirus. Nell’aprile 2019 le immatricolazioni furono infatti 174.925 e quindi il calo del mese scorso, rispetto al livello ante-crisi, è di ben il 20,5%”. “Per valutare correttamente quanto grave sia l’attuale situazione del mercato dell’auto italiano (ma il quadro europeo è sostanzialmente analogo) va detto che nel 2019 le immatricolazioni di autovetture furono 1.916.951, un volume, fra l’altro, tutt’altro che eccezionale, se si pensa che nei primi anni del secolo, prima della crisi di Lehmann Brothers del 2008, le immatricolazioni di autovetture in Italia si aggiravano intorno ai 2.300.000 unità all’anno con punte di 2.420.000 unità nel 2001 e di 2.493.106 unità nel 2007″, ha commentato il CSP.
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