(Teleborsa) – Ad agosto 2024, il mercato italiano delle autovetture ha registrato una contrazione significativa con 69.121 nuove immatricolazioni, in calo del 13,4% rispetto allo stesso mese del 2023. Questo risultato segna un’inversione di tendenza rispetto alla crescita dei mesi precedenti, portata dagli incentivi governativi che ora sembrano aver esaurito il loro effetto. Il confronto con i livelli pre-crisi del 2019 è ancora più drammatico, con una riduzione del 22,5%.
L’effetto positivo degli incentivi, che aveva spinto le immatricolazioni a crescere del 15% a giugno e del 4,7% a luglio, è ormai svanito. Anche il bilancio complessivo dei primi otto mesi dell’anno, con un aumento del 3,8% rispetto al 2023, non riesce a colmare il divario con i livelli pre-crisi, registrando ancora un calo del 18,5% rispetto al 2019. Questo evidenzia una crisi strutturale del mercato, con livelli di immatricolazioni insufficienti per garantire il ricambio delle auto più vecchie e un conseguente aumento dell’età media del parco circolante.
Un dato sorprendente è il mancato utilizzo di una parte significativa degli stanziamenti per gli incentivi all’acquisto di auto a basse emissioni di CO2. Ad oggi, rimane inutilizzato il 67,9% dei fondi destinati ai veicoli con emissioni tra 21 e 60 grammi per chilometro, e il 32,3% dei fondi per le auto tradizionali con emissioni tra 61 e 135 grammi per chilometro. Questo segnala una crisi del mercato, che fatica a riprendersi e rischia di ristagnare su livelli inferiori di almeno il 20% rispetto allo standard del 2019.
Anche il mercato delle auto elettriche non decolla: dopo un picco all’8,3% grazie agli incentivi di giugno, la quota di veicoli elettrici è scesa al 3,7% in agosto, lontano dagli standard europei. Questo sottolinea le difficoltà della transizione energetica nel settore, nonostante le politiche incentivanti.
Secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, il mercato italiano dell’auto è penalizzato dai forti aumenti dei prezzi e dalla complessità della transizione energetica. “E’ evidente che occorre rivedere la politica per l’auto, non solo a livello nazionale, ma anche a livello di Unione Europea”, afferma Quagliano.
L’UNRAE, l’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri, richiama l’attenzione sull’urgenza di un piano strategico triennale per sostenere la transizione energetica e la competitività del settore. Il presidente Michele Crisci ha sottolineato la necessità di recuperare ulteriori fondi e di riformare il trattamento fiscale delle auto aziendali per promuovere il rinnovo del parco auto e migliorare la sostenibilità ambientale e la sicurezza stradale. “Riteniamo fondamentale che vengano convocati al più presto i Tavoli interministeriali dedicati alla fiscalità del settore automotive”, ha dichiarato Crisci.
Nel frattempo, il mercato delle auto usate continua a mantenere buoni livelli di salute, a conferma delle difficoltà nel settore delle auto nuove. Secondo l’82% dei concessionari intervistati dal Centro Studi Promotor, il mercato delle auto usate rimarrà stabile o aumenterà nei prossimi mesi.
Il presidente di ANFIA, Roberto Vavassori, sottolinea come, dopo i buoni risultati degli incentivi per le auto a basse emissioni (0-20 g/Km di CO2) esauriti a giugno, le prenotazioni nelle altre fasce emissive (21-60 e 61-135 g/Km di CO2) stiano procedendo più lentamente, in particolare ad agosto, che tradizionalmente è un mese con volumi ridotti.
L’effetto combinato di inflazione e alti tassi di interesse continua a influire negativamente sulla propensione dei consumatori a cambiare auto. Questo è confermato dal calo registrato dall’indice ISTAT sulla convenienza percepita all’acquisto di beni durevoli, come le automobili, e dalla contrazione delle transazioni di veicoli usati.
Questi fattori stanno allontanando il mercato italiano dagli obiettivi di decarbonizzazione necessari per allinearsi ai target europei, come recentemente dichiarato nel PNIEC.
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