(Teleborsa) – La neutralità climatica per le auto al 2035 “crea prevedibilità” per investitori e produttori, anche se “sarà necessario un approccio neutrale dal punto di vista tecnologico”, in cui gli e-fuel avranno “un ruolo da svolgere”. E’ quanto affermato dinanzi all’Europarlamento da Teresa Ribera, dalla vicepresidente esecutiva designata della Commissione europea e responsabile per le politiche green dell’Ue, rispondendo alle domande scritte in vista delle audizioni. (ANSA).
Parlando dell’indagine Ue contro le sovvenzioni alle e-car cinesi, Ribera ha spiegato che “si è basata su fatti e prove solide ed è stata condotta in linea con le norme del WTO”. La responsabile delle politiche green ha spiega6to che Bruxelles “sta lavorando per trovare una soluzione negoziata“.
Ribera ha anche aggiunto che per il futuro dell’automotive occorrerà “condurre una discussione strategica più ampia” e “garantire che all’Ue resti un posto per la produzione di veicoli elettrici a batteria” e “preservare le capacità produttive in un settore fondamentale per la transizione verde europea ed i nostri obiettivi climatici”.
Citando il rapporto sulla competitività di Mario Draghi, Ribera ha affermaot che “la decarbonizzazione può essere un motore di competitività se tutte le politiche sono ben allineate” e quindi occorre “garantire che le nostre politiche siano progettate per sfruttare le sinergie ed evitare incongruenze“.
“Dobbiamo sostenere la nostra industria per decarbonizzare attraverso l’innovazione, – ha sottolineato – trasformando la transizione in un vantaggio competitivo. Non garantiremo la competitività a lungo termine dell’Europa se non ci allontaniamo dai combustibili fossili importati verso un’economia pulita, competitiva e circolare. E questo dovrebbe accadere con urgenza“. Ribera ha poi ribadito la volontà di “agire su tutte le principali leve a disposizione: migliorare l’ambiente imprenditoriale, mobilitare investimenti pubblici e privati, abbassare i prezzi dell’energia”, al contempo garantendo che “siano rispettati i principi di proporzionalità, sussidiarietà e migliore regolamentazione, anche attraverso ampie consultazioni, valutazioni d’impatto e tenendo in considerazione in modo specifico le esigenze delle Pmi e delle Mid cap”.