(Teleborsa) – Nel secondo semestre del 2023 è proseguita la contrazione della domanda di credito delle imprese per tutte le aree del Paese ad eccezione del Centro, in cui le richieste di finanziamenti sono tornate a crescere moderatamente. Sulla riduzione della domanda al Nord e nel Mezzogiorno hanno inciso, oltre che l’indebolimento della congiuntura e i più elevati tassi di interesse praticati dalle banche, il maggior ricorso all’autofinanziamento e le minori esigenze per la ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse. La domanda destinata alla copertura del capitale circolante è cresciuta al Centro-Sud, quella finalizzata al finanziamento degli investimenti è aumentata solo al Centro.
È quanto è emerso dall’indagine Regional Bank Lending Survey, condotta dalle Filiali regionali della Banca d’Italia su un campione di 244 banche e relativa agli ultimi sei mesi dello scorso.
Nello stesso periodo i criteri di offerta di credito alle imprese si sono lievemente irrigiditi nelle regioni centro-settentrionali e sono rimasti invariati nel Mezzogiorno. La maggiore cautela si è manifestata attraverso la richiesta di maggiori garanzie, una riduzione delle quantità offerte e un incremento degli spread applicati sulle posizioni giudicate più rischiose; gli spread praticati in media sui prestiti si sono invece contratti.
Nel secondo semestre del 2023 la domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni e di crediti per finalità di consumo da parte delle famiglie è diminuita fortemente in tutte le aree del Paese. I criteri di offerta sui mutui per l’acquisto di abitazioni si sono lievemente irrigiditi in tutte le ripartizioni geografiche. La durata media dei mutui erogati nel 2023 è ulteriormente aumentata, mentre è diminuito il rapporto tra il valore del finanziamento e quello dell’immobile (loan to value at origination). I criteri di offerta dei prestiti finalizzati al consumo sono peggiorati in tutte le ripartizioni territoriali.
Nel 2023 i risparmiatori hanno preferito i titoli di Stato nelle loro scelte di allocazione del risparmio e le banche hanno aumentato le remunerazioni sui depositi.