(Teleborsa) – Banca Valsabbina chiude il primo semestre con un Utile ante imposte di 43 milioni (+3,4%) ed un Utile netto di 31 milioni, in aumento di 1,74 milioni (+6%), rispetto allo stesso periodo dello scorso esercizio. Il risultato netto, spiega la banca in una nota, “conferma la progressiva e continua crescita della Banca, nell’ambito di un’efficace strategia di sviluppo, che si traduce in una consolidata e crescente redditività (“ROE” annualizzato pari al 15%)”.
“I principali numeri, i valori ed i risultati del semestre rappresentano una realtà dinamica ed indipendente, con masse in crescita, nell’ambito di un percorso strategico di sviluppo del Gruppo ben delineato”, ha premesso Renato Barbieri, Presidente di Banca Valsabbina. “L’ampia solidità patrimoniale, conseguita per effetto della capitalizzazione di parte degli utili dei recenti esercizi, nonché l’andamento dei principali indici, permettono di proseguire in ulteriori investimenti, funzionali alla continua crescita dimensionale e reddituale”, ha aggiunto Barbieri.
A fine semestre la Raccolta Diretta si è attestata ad € 5.446 milioni in aumento del 12,3% rispetto al Giugno 2023, principalmente per la crescita dei time deposit e dei prestiti obbligazionari. Gli indici di liquidità si confermano su livelli più che adeguati ed ampiamente superiori rispetto agli obblighi regolamentari.
La Raccolta Indiretta si è attestata ad € 3.359 milioni, in aumento di € 465 milioni con una crescita del 16,1%, anche frutto dell’attività consulenziale per la gestione professionale del risparmio (+10% lo stock di fondi comuni e polizze). La Raccolta Complessiva ammonta pertanto ad € 8.805 milioni, in crescita del 13,7% (ex € 7.744 milioni).
Gli Impieghi a clientela sono pari ad € 3.600 milioni, tenuto conto dell’andamento dei tassi di interesse che ha determinato un minor ricorso al credito da parte della clientela. Le Masse complessive (somma di raccolta diretta, indiretta ed impieghi) ammontano ad € 12.405 milioni, in crescita del 6%, confermando l’importante sviluppo dell’attività e la fiducia ricevuta da parte della clientela.
Lo stock di Crediti deteriorati lordi (“NPL”) si attesta ad € 184 milioni, con un “NPL Ratio Lordo” pari al 4,97%, in fisiologico aumento per la riduzione della massa degli impieghi. La “copertura” media dei NPL è pari al 45%, che cresce però al 64% al netto delle garanzie pubbliche che assistono il portafoglio, con un totale di deteriorati netti pari ad € 101 milioni. L’indicatore NPL Ratio Netto si attesta quindi al 2,8%, con il “Texas Ratio” – sintesi della “capacità di assorbimento patrimoniale dei NPL” – in ulteriore miglioramento al 22,7%.
I Coefficienti Patrimoniali testimoniano l’ampia solidità della Banca, esprimendo un Cet 1 Ratio del 14,93% ed un Tier Total Ratio del 17,46%, ampiamente superiori alle richieste della Vigilanza. Il Patrimonio Netto è pari a € 457 milioni, in sensibile crescita (+12%) anche per effetto dell’autofinanziamento connesso ai positivi risultati conseguiti.
Il Margine d’interesse raggiunge € 76 milioni (+3%), per effetto dell’aumento degli “interessi attivi” e dalla positiva performance del portafoglio titoli, nonostante l’incremento del costo della raccolta. Le Commissioni nette si attestano ad € 27,1 milioni, in riduzione rispetto a quanto conseguito nel primo semestre dello scorso anno; tale risultato era stato però influenzato da componenti positive di carattere non ricorrente per circa € 8 milioni, non considerando le quali l’aggregato commissionale netto sarebbe in crescita del 4%.
Il Margine di intermediazione risulta pari ad € 126,3 milioni, in incremento dell’8% (+ € 9,4 milioni), anche tenuto conto del contributo dei dividendi, della gestione finanziaria del portafoglio titoli e delle attività di “negoziazione”.